MADARA
Villaggio della Bulgaria nordorientale, distretto di Sciumen, a pochi chilometri da Pliska, la capitale del primo regno bulgaro. La fortezza, costruzione in grossi blocchi di pietra, - notevole la grande porta fiancheggiata da due torri pentagonali e con una corte interna a due porte - sorge sopra un altopiano roccioso nel cui lato O, elevantesi a picco per più di cento metri, è scolpito su roccia il grande rilievo del "cavaliere di Madara". Grazie alle abbondanti sorgenti che sgorgano ai piedi dell'altopiano, il luogo fu abitato fin dall'Età Neolitica. Gli scavi hanno messo in luce resti dell'epoca traco-romana, proto-bulgara e bizantina. Nelle pietre delle costruzioni si ritrovano le caratteristiche scritte-disegni; molti i manufatti fittili (ceramica dipinta) e metallici nonché oreficerie proto-bulgare. Ma la celebrità di M. è dovuta al rilievo del cavaliere, col leone ucciso ai piedi del cavallo, scolpito a grandezza naturale a 23 m dal suolo. La lunga iscrizione in greco con espressioni proto-bulgare, di assai controversa interpretazione, a fianco del rilievo, si riferisce alle imprese del Idian Krum (804-814). Il rilievo non si collega al tipo del Cavaliere Trace ma, con caratteri iconografici bulgari, alla tradizione dei rilievi rupestri sassanidi e si distingue per il modo naturalista e monumentale insieme di trattare le forme del corpo umano e animale ed anche per l'illusione spaziale. Dalla combinazione delle scene di caccia, rappresentate sui vasi sassanidi e nell'arte bizantina, con l'immagine iranica del sovrano simbolo dell'autorità, è venuto questo rilievo, che, malgrado il suo realismo, assume carattere monumentale e solenne proprio dal suo valore allegorico.
Bibl.: R. Popov, G. Feher, G. Kazarov, Le cavalier de Madara, sofia 1925; G. Feher, Les monuments de la culture protobulgare, Budapest 1932; "Madara", fouilles et recherches archéologiques I e II, Sofia 1934-36 (in bulg.). Molti articoli nell'Izv. della Soc. Arch. e poi Ist. Arch. Bulg. e nell'Ann. Museo Naz. Sofia; B. Filow, Geschichte der altbulgarischen Kunst, Berilno 1932, p. 11; V. Velkov, G. Michailov, V. Besevliv, T. Gerasimov, I. Venedikov, S. Stancey, Madarskijat Konnik, Sofia 1956.