MEZARI, Maddalena
MEZARI (De Mezari), Maddalena (Maddalena Casulana). – Nacque a Casole d’Elsa (presso Siena), come indica l’appellativo, intorno al 1540, e non a Vicenza, come ipotizzano alcuni repertori. Conferma le sue origini il letterato senese Giulio Piccolomini, il quale nella sua opera Siena illustre per antichità menziona Maddalena Casulana tra i musicisti di origine senese «che fiorirono con maggior lode». Ricevette la sua formazione musicale probabilmente nella terra natale e poi a Firenze (Pescerelli, p. 6). Nel 1566 e 1567 venivano pubblicati 5 suoi madrigali a 4 voci ne Il desiderio, due sillogi di composizioni «de diversi eccellentissimi auttori» curate da Giulio Bonagionta e pubblicate a Venezia da G. Scotto. I madrigali della giovane compositrice, la prima donna che abbia dato alle stampe opere musicali, figurano accanto a quelli di Orlando di Lasso, Cipriano de Rore, Giovanni Nasco, Annibale Padovano, Costanzo Porta, Gioseffo Zarlino e Stefano Rossetti. Nel 1568 la M. ristampò queste sue prime composizioni nel Primo libro de madrigali a quattro voci (Venezia, G. Scotto), uscito a firma di Maddalena Casulana e dedicato a Isabella de’ Medici Orsini duchessa di Bracciano, figlia di Cosimo I granduca di Toscana.
La dedica è interessante perché, oltre alle dimostrazioni della sua devozione all’illustre personaggio, contiene un’orgogliosa rivendicazione delle possibilità di successo che la donna può conseguire anche nel campo musicale: «il vano error de gl’huomini, che gli alti doni dell’intelletto tanto si credono patroni, che par loro, ch’alle Donne non possono medesimamente esser communi».
La fama precocemente conseguita dalla M. nel campo della composizione è confermata pure dall’esecuzione di un suo mottetto celebrativo a 5 voci avvenuta a Monaco di Baviera nel febbraio 1568, su iniziativa di Orlando di Lasso, per le nozze di Guglielmo VI di Baviera e Renata di Lorena; del brano è pervenuto soltanto il testo latino composto da Nicolò Stopio, Nil mage iucundum (Troiano).
Intorno al 1568 la M. si trasferì a Venezia, ma per pochi mesi: non sono pervenute notizie di sue esecuzioni musicali e, quindi, il suo breve soggiorno dovrebbe essere stato circoscritto ai rapporti con l’editore veneziano Scotto, che proprio in quell’anno pubblicava il suo Primo libro di madrigali a 4 voci, e a una breve attività didattica. A Venezia, infatti, ebbe per allievo l’anziano vicentino Antonio Molino, musico, attore, mercante, poeta nella «grechesca», lingua di sua invenzione con lo pseudonimo di Manoli Blessi.
Questi, infatti, offrendo alla M. I dilettevoli madrigali a 4 voci (Venezia, Claudio Merulo da Coreggio, 1568), scriveva: «considerando che dalla virtù vostra, atta ad accendere ogni fredda mente a desiderio di gloria, siano stati in me sparsi li primi ammaestramenti di questa scientia». Di altri madrigali il Molino fece dono alla M., la quale ne curò la stampa (Il secondo libro de madrigali a 4 voci, ibid., Antonio Gardano, 1569) dedicandoli al capitano di Vicenza Francesco Pesaro. Del breve soggiorno veneziano della M. ne dava indirettamente conferma Andrea Gabrieli il quale, dedicando all’anziano amico A. Molino il suo Secondo libro di madrigali a cinque voci (ibid., figli di Antonio Gardano, 1570), attestava che nello studio della musica questi era «in pochi mesi divenuto tale, ch’ognun vi ammira per gli rari frutti, ch’in questa etade si veggono uscir dal vostro divino intelletto».
Da Venezia la M. si trasferì a Vicenza nel 1568-69, dove si fece subito apprezzare quale compositrice, cantante, virtuosa di liuto e bellissima donna. Le sue doti musicali e fisiche furono cantate da G.B. Maganza poeta, pittore e liutista che nel 1569, sotto lo pseudonimo di Magagnò, le dedicò un componimento in lingua rustica: L’ava de Magagnò, alla s. Madalena Casulana vicentina.
Pur risiedendo a Vicenza, la M. era in contatto anche con l’ambiente milanese; di un suo soggiorno a Milano dava notizia il musicista Nicolò Tagliaferro il quale, dopo averla incontrata, esprimeva un’invidiosa riprovazione nei confronti del successo conseguito dalla musicista: «nella composizione ella si dilettò molto, anzi più di quello che a professione donnesca conviensi» (Pescerelli, p. 16). Nel 1570 la M. dedicò il suo Secondo libro di madrigali a 4 voci (Venezia, G. Scotto) ad Antonio Londonio, «Presidente del Magistrato ordinario e del Consiglio segreto del Re Cattolico nello stato di Milano». Le prestazioni musicali della M. sono documentate anche a Perugia; nel 1581 la cronaca della città lasciataci da G.B. Crispolti ricorda che la sera del 4 aprile «nell’orto de’ Tadei» fu allestito un banchetto con la partecipazione del governatore della città e «la Casolana famosa dopo cena cantò al liuto di musica divinamente» (Fabretti).
Della fama raggiunta dalla M., soprattutto nel campo della composizione, dava ampio riconoscimento anche l’editore veneziano Angelo Gardano, il quale il 20 ag. 1582 le dedicò il Primo libro di madrigali a 3 voci di Filippo De Monte. Nella lettera-dedicatoria di Gardano appare per la prima volta come «Signora Madalena Casulana di Mezarii»: si può quindi ipotizzare che in quegli anni avesse sposato a Vicenza un Mezari (Merzari, Marzari).
L’omaggio musicale di Gardano rappresentava un invito ai compositori a produrre musiche a tre voci «come di già ne prego Vostra Signoria di tanta stima, e reputatione in cosifatte cose, di quanta la giudicò colui, che in quella sua poesia meritatamente la chiamò Di questa nostra età Musa e Sirena». La M. aderì all’invito di Gardano componendo un madrigale a 3 voci che fu pubblicato nel primo libro de Il gaudio, un’antologia di madrigali a 3 voci pervenutaci nella ristampa dell’erede di Girolamo Scotto (Venezia 1586), che raccoglie composizioni di A. Gabrieli, C. Merulo e altri autori.
Le cronache ricordano che nel gennaio 1583 a Vicenza, nell’Accademia Olimpica, «Vi fu gran concerto di stromenti, e cantò la virtuosa Maddalena Casulana Vicentina» (Pigato, pp. 21-23); nel maggio del medesimo anno la compositrice dedicava il suo Primo libro di madrigali a 5 voci (Venezia, Angelo Gardano, 1583) al conte Mario Bevilacqua di Verona che dell’Accademia vicentina era membro: nel frontespizio appare ormai come «Madalena Mezari detta Casulana vicentina». Nella dedica la M. ricordava il suo soggiorno veronese, ospite del conte Leonardo Montanaro e della moglie Attilia Da Porto nobile vicentina, e della sua frequentazione del ridotto del conte Bevilacqua. Sempre nel 1583 l’editore di Brescia Vincenzo Sabbio ristampò il Primo libro di madrigali a 4 voci, «con ogni diligenza ricorretti».
I testi poetici scelti dalla M. per essere posti in musica sono di Francesco Petrarca, Annibale Caro, Serafino Aquilano, Iacopo Sannazaro, Giambattista Guarini, Giambattista Strozzi, Bernardo Tasso, Luigi Tansillo.
La M. dovette frequentare assai intensamente l’Accademia Olimpica se un suo ritratto era conservato in una collezione austriaca di provenienza ferrarese insieme con quelli di altre due musiciste vicentine, Isabetta e Lucietta Pellizzari, salariate dal 1582 al 1587 dalla stessa Accademia (Pescerelli, p. 19), trasferitesi con il fratello Antonio a Mantova chiamate da GuglielmoIII per suonare a corte.
Le notizie sulla M. si fermano al 1591; il catalogo dell’editore veneziano Giacomo Vincenti del 1591, infatti, elenca tra i madrigali a 4 voci: «Casulana, Spirituali, Primo, & Secondo»; due libri, dunque, di madrigali su testo d’ispirazione religiosa, perduti.
Non si conoscono il luogo e la data della sua morte.
Fonti e Bibl.: Siena, Biblioteca comunale degli Intronati, Mss., C.II.23 (Garosi v. 2): G. Piccolomini, Siena illustre per antichità [dopo 1635], c. 240r; M. Troiano, Dialoghi..., Venetia 1569, cc. 123v-125; G.B. Maganza, L’ava de Magagnò, alla s. M. Casulana vicentina, in Il fiore della lirica veneziana - dal Duecento al Cinquecento, a cura di M. Dazzi, Venezia 1956, pp. 301-307; F. Lampertico, Ricordi accademici e letterari, in Atti del Consiglio accademico «L’Accademia Olimpica», Vicenza 1872, pp. 25 s.; R. Morrocchi, La musica in Siena. Appunti storici relativi a quest’arte e a’ suoi cultori, Siena 1886, p. 100; A. Fabretti, Cronache della città di Perugia, Torino 1892, IV, p. 44; L. Torri, Spigolature di storia musicale vicentina, in Il Veneto musicale, luglio 1912, p. 4; P. Guerrini, Frammenti bibliografici delle opere di L. Marenzio, in Note d’archivio, IX (1932), p. 280; G. Mantese, Storia musicale vicentina, Vicenza 1956, p. 35; Storia della musica, IV, L’età del Rinascimento (1540-1630), a cura di G. Abraham, II, 2, Milano 1969, p. 858; A. Einstein, The Italian madrigal, II, Princeton 1971, pp. 510 s., 529; E. Paganuzzi, Medioevo e Rinascimento, in La musica a Verona, Verona 1976, pp. 183, 185; P. Fabbri, Fatti e prodezze di Manoli Blessi, in Rivista italiana di musicologia, XI (1976), 2, pp. 184, 187; B. Pescerelli, I madrigali di M. Casulana, Firenze 1979; G. Cattin, La musica a Vicenza nell’epoca del Palladio, in Vicenza carnet del turista, Vicenza 1980, pp. 71, 79; V. Bolcato, L’ambiente musicale a Vicenza e a Verona ai tempi del Palladio, in Palladio e Verona (catal.), a cura di P. Marini, Vicenza 1980, pp. 24, 29; F. Bandini, La letteratura pavana dopo il Ruzante tra manierismo e barocco, in Storia della cultura veneta, 4, Il Seicento, I, Vicenza 1983, p. 354; M. Cortelazzo, Uso, vitalità e espansione del dialetto, ibid., p. 465; J. Bowers, The emergence of women composers in Italy, 1566-1700, in Women making music - The Western art tradition, 1150-1950, a cura di J. Bowers - J. Tick, Urbana 1986, pp. 116, 119 s., 137, 140, 146, 159 s., 162; F. Luisi, Considerazioni sul ruolo della struttura e sul peso della retorica nella musica profana italiana del Cinquecento, in Struttura e retorica nella musica profana del Cinquecento. Atti del Convegno, Trento... 1988, a cura di M. Gozzi, Roma 1990, p. 44; P. Pigato, La musica e i musici dell’Accademia Olimpica secondo i documenti dell’archivio storico (secoli XVI-XIX), tesi di laurea, Università di Padova, a.a. 1990-91, I, pp. 45-47; II, pp. 21-23; P.E. Carapezza, Musiche e muse: compositrici nel Rinascimento, in Musica senza aggettivi: studi per F. D’Amico, a cura di A. Ziino, Firenze 1991, pp. 21-25, 30; V. Bolcato, L. Leoni e la musica a Vicenza nei secoli XVI-XVII. Catalogo tematico, Venezia 1995, p. XXIV; J.A. Owens - A.M. Cummings, Music in Renaissance cities and courts. Studies in honor of L. Lockwood, Warren 1997, pp. 183 s.; H.M. Brown - L.K. Stein, Music in the Renaissance, Upper Saddle River, NJ, 1999, p. 338; S. Residori, Il tesoro dissepolto - Maddalena, dedicato solo a te, in Il Giornale di Vicenza, 6 nov. 2003, p. 30; J.R. Briscoe, New Historical Anthology of music by women, Bloomington, IN, 2004, pp. 44-47; V. Bolcato, Otium, negotium e la musica, in Spazio & musica (Vicenza), 2005, p. 16; J. Haar, European music 1520-1640, Woodbridge 2006, pp. 67, 235; C. Sartori, Diz. degli editori musicali italiani, Firenze 1958, pp. 137, 154; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali italiani dal 1591 al 1798, Firenze 1984, pp. 94, 109, 115, 485; Index bio-bibliographicus notorum hominum, Osnabrück 1984, XXXIII, pp. 602 s.; O. Mischiati, Bibliografia delle opere pubblicate a stampa dai musicisti veronesi nei secoli XVI-XVII, Roma 1993, pp. 133, 356; Indice biografico italiano, a cura di T. Nappo - P. Noto, München 1993, III, p. 937; R. Eitner, Quellen-Lexicon der Musiker, VI, pp. 458 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 309, s.v. Casulana; Répertoire international des sources musicales, A/I, Einzeldrucke vor 1800, II, p. 83; B/I, Recueils imprimés, XVIe-XVIIe siècles, I, pp. 255, 263, 281, 333; Bibliografia della musica italiana vocale profana (Il nuovo Vogel), I, pp. 339-341; II, pp. 1163 s., s.v. Casulana de Mezari; Die Musik in Geschichte und Gegenwart, IX, coll. 261 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 148, s.v. Casulana de Mezari; The New Grove Dict. of music and musicians, V, p. 274, s.v. Casulana.
V. Bolcato