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MAESTRO del REGISTRUM GREGORII

di F. Ronig - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1997)
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MAESTRO del REGISTRUM GREGORII

F. Ronig

Il M. del Registrum Gregorii deve la sua denominazione (Sauerland, Haseloff, 1901) a un foglio isolato, conservato a Treviri (Stadtbibl., 171a), proveniente dalla cattedrale, con la raffigurazione di papa Gregorio Magno e del suo scriba.

L'opera - datata agli anni immediatamente successivi alla morte dell'imperatore Ottone II sulla base del testo delle pagine ornate superstiti del Registrum Gregorii, relative all'immagine di Gregorio Magno, provenienti anch'esse dalla cattedrale di Treviri, del 983-984 - venne commissionata dall'arcivescovo Egberto di Treviri (977-993) dopo la morte dell'imperatore Ottone II (7 dicembre 983). Il pendant di questo foglio, con la figura di un imperatore in trono che riceve l'omaggio delle quattro province, del 983-984, è conservato a Chantilly (Mus. Condé, 14bis).

Sulla base di considerazioni storico-artistiche sono stati attribuiti al M. del Registrum Gregorii altri manoscritti e fogli isolati. Si è inoltre provato a collegare alla sua personalità intagli eburnei e lavori di oreficeria, per una vicinanza stilistica che tuttavia non sembra in definitiva dimostrabile. Tutti i tentativi di identificazione dell'artista sono fino a oggi falliti. Nel dibattito circa le attribuzioni sono state prese in considerazione anche opere da riconoscersi piuttosto come lavori di bottega, cosicché il nome di M. del Registrum Gregorii viene a volta riferito anche a un atelier.La peculiarità dello stile del M. del Registrum Gregorii consiste in un'intensa rielaborazione di fonti figurative tardoantiche e bizantine, che riguarda sia la composizione sia la resa stilistica. Da tale impostazione nacquero opere d'arte originali che, comprendendo in modo nuovo lo spirito della composizione classica, lo convertirono nella concezione figurativa del sec. 10°, nel quadro della c.d. rinascenza ottoniana. 'Spazio stratificato' e 'prospettiva rovesciata' sono elementi determinanti di queste opere, dove si sviluppa altresì un'attenzione verso la resa naturalistica dei dettagli, per es. nel mobilio. Anche l'arte delle lettere e delle pagine decorate venne condotta a un'altezza classica dal M. del Registrum Gregorii, il quale, oltre che dall'Antico, trasse insegnamenti dalle diverse scuole della miniatura carolingia.

La sua figura artistica ha avuto un peso determinante nella formazione dello stile e del repertorio formale della miniatura di Treviri, della Reichenau, di Colonia, della regione mosana e soprattutto di Echternach. Le lontane ripercussioni del suo operato giunsero al maestro Odalrikus e alla pittura del sec. 12° (per es. Verdun).Accanto a opere autonome per scrittura e decorazione miniata si trovano sia opere di collaborazione - come il Codice di Egberto, ante 985, proveniente dalla cattedrale di Treviri (Stadtbibl., 24) - sia interventi di restauro e di arricchimento di manoscritti più antichi, come l'evangeliario da St. Martin di Treviri, prodotto a Tours agli inizi del sec. 9°, che presenta pagine ornate ed evangelisti del 980 ca. (Praga, monastero di Strahow, Bibl., D.F. III 3), e il foglio isolato con la raffigurazione dell'evangelista Marco, del 985 ca. (St. Peter im Schwarzwald, Priesterseminar der Erzediözese Freiburg, già nell'Evangeliario di Echternach, Augusta, Universitätsbibl., I.2.4.2).La cultura che si esprime nell'alto livello artistico delle sue realizzazioni fa desumere che il M. del Registrum Gregorii abbia fatto parte della cerchia di scribi e pittori prossima alla cappella di corte o che egli ne fosse addirittura membro. Egberto poté averlo conosciuto quando lui stesso fece parte della cappella di corte. La grande importanza del M. del Registrum Gregorii - che doveva conoscere il greco - spiega l'assunzione di incarichi da altre città, per es. da Lorsch e da Echternach. Egli fu attivo anche per Ottone III.All'attività del M. del Registrum Gregorii possono inoltre essere riferite le seguenti opere: il diploma di matrimonio dell'imperatrice Teofano, dalla cappella di corte di Treviri o di Fulda, del 972, di discussa attribuzione (Wolfenbüttel, Niedersächsisches Staatsarch., 6 Urk. II); il sacramentario da Lorsch, del 980 ca. (Chantilly, Mus. Condé, 40, già 1447); un evangeliario della Sainte-Chapelle, già a Echternach, del 983-984, o del 1002, o del 1014 (Parigi, BN, lat. 8851); il sacramentario da St. Maximin di Treviri, post 984-985 (Parigi, BN, lat. 10501); il piccolo salterio di Egberto, da St. Matthias (già St. Eucharius) di Treviri, del 985-993 (Treviri, Stadtbibl., 7/9); l'evangeliario, già a Colonia nel sec. 10°, del 983 ca., o post 996 (Manchester, John Rylands Lib., 98); l'evangeliario purpureo della fine del sec. 10°, opera della cerchia del M. del Registrum Gregorii, (New York, Pierp. Morgan Lib., 23); di discussa attribuzione è il foglio isolato con un'Annunciazione, della fine del sec. 10°, il cui disegno è probabilmente riferibile al M. del Registrum Gregorii (Würzburg, Universitätsbibl., M.p.theol.q.4a); il lezionario della fine del sec. 10°, opera della cerchia, o di un seguace, dell'artista (Baltimora, Walters Art Gall., Walters 9); l'evangeliario, forse da Lorsch, della fine del sec. 10°, anch'esso della cerchia del M. del Registrum Gregorii, (Roma, BAV, Reg. lat. 15).

Bibl.: H.V. Sauerland, A. Haseloff, Der Psalter Erzbischof Egberts von Trier, Codex Gertrudianus in Cividale, Trier 1901; C. Nordenfalk, Der Meister des Registrum Gregorii, MünchJBK, s. III, 1, 1950, pp. 61-77; B. Nitschke, Die Handschriftengruppe um den Meister des Registrum Gregorii (Münstersche Studien zur Kunstgeschichte, 5), Recklinghausen 1966; P. Bloch, H. Schnitzler, Die ottonische Kölner Malerschule, 2 voll., Düsseldorf 1967-1970: II, p. 15ss.; C. Nordenfalk, Codex Caesareus Upsaliensis. An Echternach Gospel-Book of the 11th Century, Stockholm 1971; id., The Chronology of the Registrum Master, in Kunsthistorische Forschungen Otto Pächt zu Ehren 70. Geburtstag, a cura di A. Rosenauer, G. Weber, Salzburg 1972, pp. 62-76; F. Mütherich, Die Malerei, in Die Zeit der Ottonen und Salier, Stuttgart 1973, pp. 87-225; F. Ronig, Egbert, Erzbischof von Trier (977-993). Zum Jahrtausend seines Regierungsantritts, in Festschrift 100 Jahre Rheinisches Landesmuseum Trier, Mainz a. R. 1979, pp. 347-365; Das Goldene Evangelienbuch von Echternach. Codex Aureus Epternacensis, a cura di R. Kahsnitz, V. Mende, E. Rücker, cat. (Nürnberg 1982), Frankfurt a. M. 1982; C. Nordenfalk, Archbishop Egbert's 'Registrum Gregorii', in Studien zur mittelalterlichen Kunst 800-1250. Festschrift für Florentine Mütherich zum 70. Geburtstag, München 1985, pp. 87-100; H. Hoffmann, Buchkunst und Königtum im ottonischen und frühsalischen Reich, in MGH. Schriften, XXX, 1-2, 1986 (rec.: F. Ronig, Kurtrierisches Jahrbuch, 1989, p. 235ss.); F. Mütherich, Die ottonische Buchmalerei, in Literaturversorgung in den Geisteswissenschaften. 75. Deutscher Bibliothekartag in Trier, Zeitschrift für Bibliothekswesen und Bibliographie 43, 1986, pp. 357-370; R. Kahsnitz, Ein Bildnis der Theophanou? Zur Tradition der Münz- und der MedaillonBildnisse in der karolingischen und ottonischen Buchmalerei, in Kaiserin Theophanou. Begegnung des Ostens und Westens um die Wende des ersten Jahrtausends, a cura di A. von Euw, P. Schreiner, Köln 1991, II, pp. 101-134; Egbert Erzbischof von Trier 977-993. Gedenkschrift der Diözese Trier zum 1000.Todestag, a cura di F. Ronig, A. Weiner, R. Heyen (Trierer Zeitschrift, 18), 2 voll., Trier 1993; F. Ronig, Einige Anmerkungen zu Egberts Leben und Werk, ivi, I, pp. 11-15; A. Weiner, Katalog der Kunstwerke um Erzbischof Egbert, ivi, pp. 17-48, nrr. 4-20.

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Vocabolario
maèstro¹
maestro1 maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli altri: vero, insigne, grande, sommo,...
gran maèstro
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