MAESTRO di ELNE
Pittore anonimo che prende nome dalla città del Rossiglione dov'è conservato, nella terza cappella laterale della cattedrale, un dossale dipinto dedicato all'arcangelo Michele (de Dalmases, José i Pitarch, 1984).
Composto da cinque scomparti di uguale grandezza e da una predella, il dossale appartiene alla produzione catalana del 14° secolo. Al centro, una grande figura dell'arcangelo è sormontata da una Crocifissione; lateralmente, scene di piccole dimensioni si configurano secondo l'iconografia tradizionale di s. Michele: a sinistra sono le raffigurazioni della Caduta degli angeli ribelli, del Giudizio universale e dei miracoli accaduti a Mont-Saint-Michel (Normandia) e a Castel Sant'Angelo a Roma. L'insieme dei pannelli di destra, invece, si riferisce a Monte Sant'Angelo (prov. Foggia). Della predella rimangono solo tre elementi: la Vergine che allatta e, ai lati, gli arcangeli Michele e Raffaele. In base all'analisi delle caratteristiche fisionomiche e di altri elementi dello stile è possibile ipotizzare che il M. di Elne sia stato influenzato dal pittore catalano Pere Serra e che il dossale risalga all'ultimo quarto del sec. 14°, poiché nella cattedrale di Elne è ricordata una cappella dedicata a s. Michele solo dal 1380.
Ascrivibile al M. di Elne sarebbe anche un armadio liturgico proveniente dal Rossiglione (coll. privata), utilizzato come custodia eucaristica, i cui pannelli dipinti raffigurano Cristo con gli strumenti della Passione tra la Vergine e s. Giovanni e, sui pannelli laterali, al centro di grandi stelle, busti di angeli. Sulle ante sono inoltre rappresentate le due sante patrone della cattedrale di Elne, Giulia ed Eulalia. Infine, sull'esterno del dorso dell'armadio, è una Vergine che allatta il Bambino tra angeli musicanti. Nonostante quest'ultimo pannello sembri di qualità superiore, è probabilmente anch'esso da attribuire al M. di Elne.Un altro armadio liturgico dipinto, ascrivibile al M. di Elne e proveniente ugualmente dal Rossiglione (Barcellona, Mus. Nac. d'Art de Catalunya), raffigura una Deposizione nel sepolcro e un santo vescovo tra due angeli portacandelabro. Le due ante sono decorate all'interno con le figure di S. Agnese e di un santo vescovo e all'esterno con una decorazione scolpita di gusto mudéjar.
Bibl.: J. Gudiol i Cunill, La pintura mig-eval catalana. Els trescentistes, II, Barcelona [1926], pp. 62-64; C.R. Post, A History of Spanish Painting, 14 voll., Cambridge (MA) 1930-1966: II, pp. 310-312; VIII, pp. 580-584; M. Durliat, Arts anciens du Roussillon, I, Peinture, Perpignan 1954, pp. 64-67; N. de Dalmases, A. José i Pitarch, L'art gòtic s. XIV-XV (Història de l'art català, 3), Barcelona 1984, pp. 170-171.