MAESTRO di FIGLINE
Pittore anonimo, attivo in Toscana e in Umbria nella prima metà del sec. 14°, identificato in un primo tempo (Offner, 1927) con il nome convenzionale di Maestro della Pietà Fogg, dalla tavola con un Compianto (Cambridge, MA, Harvard Univ. Art Mus., Fogg Art Mus.) che gli è tuttora attribuita. È però prevalso il nome di M. di Figline in seguito all'attribuzione (Coletti, 1937) allo stesso artista della Madonna in trono della collegiata di S. Maria a Figline Valdarno, che costituisce sicuramente la sua opera paradigmatica e la più rappresentativa, realizzata forse a solo qualche anno di distanza dalla Pietà Fogg.Padronanza dei modelli, gusto raffinato, lettura attenta - per quanto sui generis - dell'arte di Giotto definiscono la tavola di Figline e parlano di un artista culturalmente autonomo e maturo. La pala, che proviene forse dalla chiesa di S. Francesco di Figline Valdarno, è ricordata nella collegiata dello stesso paese già dalla fine dell'Ottocento (Bargilli, Memorie storiche); presenta un impianto compositivo piuttosto affollato, al quale tuttavia il fare calligrafico e la trasparenza della materia pittorica conferiscono una notevole leggerezza. Al centro si trova la Vergine con il Bambino, con tre figure per parte, simmetricamente disposte ai lati del trono; in basso sono raffigurati s. Elisabetta di Ungheria e s. Ludovico di Tolosa - entrambi appartenenti alla famiglia degli Angiò ed entrambi santi francescani -, mentre sopra di loro figure di angeli si innestano l'una sull'altra; nella parte più alta della tavola, ossia nella superficie triangolare della cuspide, si perde la simmetria nella disposizione delle figure: infatti, in una desueta iconografia di cui è difficile sciogliere il significato allegorico, sono rappresentati due angeli che si scambiano gigli (Bellosi, 1980). Il trono su cui siede la Vergine conferisce all'opera dimensione monumentale, qualificandosi come una vera e propria struttura architettonica che ingloba, sovrastandoli, Madonna e Bambino. I vari elementi della composizione, non privi peraltro di ingenuità tecniche nella resa prospettica, descrivono un artista edotto delle conquiste spaziali di Giotto e formatosi sui modelli di Cimabue, Duccio di Buoninsegna e Simone Martini. Uno dei precedenti diretti del trono della tavola di Figline è stato riconosciuto in quello che compare al centro della Visione dei troni, una delle Storie di s. Francesco affrescate nella basilica superiore di Assisi (Bologna, 1956).Cultura fiorentina, cultura senese, elementi giotteschi e assisiati, dunque, sono le giuste coordinate per intendere l'arte del M. di Figline, ma l'estrema raffinatezza, l'originalità, l'uso di una tecnica di doratura nuova e quasi sconosciuta in area fiorentina ai primi del sec. 14° (Cennino Cennini, Il Libro dell'arte, ca. 1390), l'autonomia artistica con cui si allontanava dai modelli giotteschi, dividono ancora la critica. È stato talora considerato pittore fiorentino (Offner, 1927; Graziani, 1943; Volpe, 1973; Bellosi, 1980), talora assisiate (Scarpellini, 1969; Offner, Steinweg, 1984), talora addirittura aiutante di Giotto nella cappella dell'Arena a Padova (Schlegel, 1971). C'è anche chi, ritenendolo autore di alcune vetrate, lo ha identificato con Giovanni di Bonino, uno dei maestri vetrai di Assisi (Marchini, 1971; Todini, Zanardi, 1980).La critica, per quanto concorde in linea di massima sulle attribuzioni e sulla sequenza delle opere dell'artista, è divisa sulla collocazione cronologica del M. di Figline nell'arco del sec. 14°, spaziando dai primi alla metà del Trecento e arrivando perfino ai primi anni del secolo successivo (Pittura italiana, 1943).
Le opere attribuite al pittore, oltre alla Pietà Fogg e alla Madonna di Figline, formano un corpus quantitativamente nutrito e di buon livello qualitativo, nel quale in successione cronologica vanno ricordati: l'affresco con Madonna e Bambino, s. Chiara, s. Francesco e angeli, nella sagrestia della basilica inferiore di Assisi (Offner, 1927; Graziani, 1943; Meiss, 1966; Scarpellini, 1969; Bellosi, 1980); l'affresco frammentario con le Stimmate di s. Francesco, nella chiesa di S. Maria in Arce a Rocca Sant'Angelo presso Assisi (Scarpellini, 1969; Volpe, 1973; Bellosi, 1980); i pannelli con S. Francesco e S. Filippo (Worcester, MA, Art Mus.), che facevano verosimilmente parte dello stesso polittico cui apparteneva anche la Pietà Fogg e che presentano infatti, come la Pietà, la stessa inusuale tecnica di doratura della tavola di Figline (Offner, 1927; Graziani, 1943; Longhi, 1948; Meiss, 1966). Inoltre, fra le attribuzioni di quanti maggiormente insistono sulla provenienza fiorentina del M. di Figline, vanno inclusi il Crocifisso di Santa Croce a Firenze, attribuito da Vasari (Le Vite, II, 1967, p. 91) a Margarito d'Arezzo (Crowe, Cavalcaselle, 1864; Offner, 1927; Graziani, 1943; Longhi, 1948; Bellosi, 1980); gli affreschi con l'Assunta e quattro angeli, posti all'esterno della cappella Tosinghi-Spinelli in Santa Croce a Firenze e attribuiti a Giotto dalle fonti (Ghiberti, Commentari, ca. 1447; Vasari, Le Vite, II, 1967, p. 98; Offner, 1927; Longhi, 1948; Bellosi, 1980).Si è inoltre più volte menzionato il M. di Figline non solo come pittore, ma anche come maestro vetraio. In quanto tale gli sono state attribuite le vetrate della cappella di S. Martino nella basilica inferiore di Assisi e quelle della cappella Bardi in Santa Croce a Firenze (Bologna, 1956; Bellosi, 1980). Durante i lavori per le vetrate assisiati il maestro avrebbe operato accanto a Simone Martini - autore degli affreschi con le Storie di s. Martino nella medesima cappella - e da Simone potrebbe aver appreso la particolare tecnica di doratura (Bellosi, 1980).
Bibliografia:
Fonti inedite. - O. Bargilli, Memorie storiche delle chiese e oratori esistenti nella terra di Figline, ms. del sec. 19°, Fiesole, Arch. vescovile, V. 52.
Fonti edite. - Cennino Cennini, Il Libro dell'arte o Trattato della pittura, a cura di F. Tempesti, Milano 1975, pp. 134-135; Lorenzo Ghiberti, I Commentari, a cura di J. von Schlosser, Berlin 1912, II, pp. 35-38; Vasari, Le Vite. Commento, II, 1, 1969, pp. 330-332.Letteratura critica. - J.A. Crowe, G.B. Cavalcaselle, A New History of Painting in Italy from the Second to the Sixteenth Century, I, London 1864, p. 187; id., Storia della pittura in Italia dal secolo II al secolo XVI, I, Firenze 1875; R. Offner, The Master of Fogg Pietà, in id., Studies in Florentine Painting. The Fourteenth Century, New York 1927 (19722), pp. 49-57; L. Coletti, La mostra giottesca, BArte, s. III, 31, 1937, pp. 49-72; A. Graziani, Affreschi del Maestro di Figline, Proporzioni 1, 1943, pp. 68-79; Pittura italiana del Duecento e Trecento. Catalogo della mostra giottesca di Firenze del 1937, a cura di G. Sinibaldi, G. Brunetti, Firenze 1943, pp. 553, 563; R. Longhi, Giudizio sul Duecento, Proporzioni 2, 1948, pp. 5-54 (rist. in id., Opere complete, VII, Giudizio sul Duecento e ricerche sul Trecento nell'Italia centrale, Firenze 1974, pp. 1-53: 51-52); F. Bologna, Vetrate del Maestro di Figline, BArte, s. IV, 41, 1956, pp. 193-199; M. Meiss, Una pittura murale del Maestro della Pietà Fogg, ivi, 51, 1966, pp. 149-150; P. Scarpellini, Di alcuni pittori giotteschi nella città e nel territorio di Assisi, in Giotto e i giotteschi in Assisi, Roma 1969, pp. 211-270; G. Marchini, Il giottesco Giovanni di Bonino, in Giotto e il suo tempo, "Atti del Congresso internazionale per la celebrazione del VII centenario della nascita di Giotto, Assisi-Padova-Firenze 1967", Roma 1971, pp. 67-78; U. Schlegel, Un collaboratore di Giotto a Padova. Osservazioni sul Maestro di Figline, ivi, pp. 161-168; C. Volpe, Ristudiando il Maestro di Figline, Paragone 24, 1973, 277, pp. 3-23; L. Bellosi, Il Maestro di Figline, in Un pittore del Trecento. Il Maestro di Figline, cat., Firenze 1980, pp. 11-17; F. Todini, B. Zanardi, La pinacoteca comunale di Assisi. Catalogo dei dipinti, Firenze 1980, p. 10ss.; R. Offner, K. Steinweg, A Critical and Historical Corpus of Florentine Painting, III, 9, a cura di M. Boskovits, Firenze 1984, pp. 61-64; III, 1, a cura di M. Boskovits, M. Gregori, 1986, pp. 122-161.