Nome dato dalla critica all'autore di un gruppo di dipinti eseguiti nella zona della Loira tra il 1480 e il 1500. Il suo nome deriva dal grande trittico della cattedrale di M., eseguito intorno al 1498, che nella tavola centrale rappresenta la Vergine in gloria e, sulle ali, i ritratti di Pietro II e Anna di Borbone, accompagnati dai loro santi protettori (sul retro delle ali è raffigurata in monocromo l'Annunciazione). Chiamato anche Maestro dei Borboni, si rivela un pittore sicuramente educato su J. Fouquet, oltreché sulla pittura fiamminga; un maestro di intensa gravità, di trattenuta eleganza, di sottile e meditata osservazione psicologica. Intorno al trittico sono state raggruppate molte altre opere e sono stati fatti diversi tentativi per identificare l'autore di questo corpus abbastanza omogeneo. Fra i nomi proposti vi è quello di J. Perréal (v.), attivo a lungo presso la corte di Borboni. Altri critici, insistendo sugli aspetti più fiamminghi della formazione del pittore, specialmente in rapporto con H. van der Goes, ne hanno proposto l'identificazione con l'autore di un Cristo di passione, nei Musées royaux des beaux-arts di Bruxelles, firmato J. Haye e che è effettivamente assai vicino allo stile del Maestro di Moulins. Altri, infine, hanno ritenuto di dover dividere il gruppo di opere assegnategli tra due artisti distinti, l'uno di orientamento prettamente francese (autore della tavola centrale del trittico di M.; del Ritratto di giovane principessa a New York, Metropolitan Museum, coll. Lehman; del Bambino in preghiera al Louvre, e di due dipinti, sempre al Louvre, con Pietro II e Anna di Borbone presentati da s. Pietro e da s. Giovanni); l'altro, più incline verso la pittura fiamminga (cui spetterebbero la Natività del 1480 circa, ad Autun; Carlo II di Borbone del 1485, nella pinacoteca di Monaco; la Madonna col Bambino e angeli del 1490, nel museo di Bruxelles; la Maddalena e una donatrice del 1490-95, al Louvre; l'Annunciazione, all'Art Institute di Chicago; e infine l'Incontro alla porta aurea del 1500 circa, nella National Gallery di Londra). Per il primo gruppo è stato fatto il nome di J. Boucheron, mentre per l'autore delle ali del trittico si è pensato a un altro pittore di M., Jean Richier. Tali distinzioni, tuttavia, sono la conferma della complessità culturale del Maestro di M., riconosciuto come la personalità più significativa della fine del sec. 15º in Francia.