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VENIER, Maffeo

di Manlio Torquato Dazzi - Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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VENIER, Maffeo

Manlio Torquato Dazzi

Letterato, nato a Venezia il 6 giugno 1550, nominato, ancor giovane, arcivescovo di Corfù; morto a 36 anni. Egli passa dalla grazia e delicatezza del sonetto Per una fanciullina alla discreta parodia delle smancerie amorose, spesso dosando crudo realismo e sentimento amoroso in una miscela dove il tipo popolaresco della Beca e i modi berneschi s'incontrano a soddisfare una voglia di riso che v'è unico vero sentimento (A madonna che ammazza il porco, Comparazione di pene in amore), ma spesso con tratti più personali, con trovate sue e con vivezza sua d'immagini (La dichiarazione, L'invito). Quando il sentimento è più profondo, allora la struttura della canzone petrarchesca e gli stessi pochi elementi letterarî vengono da lui usati con conscio sapore, come a sorridente esaltazione del suo argomento e a parodia insieme di modi così solenni, che egli mescola spregiudicatamente al più vivo e schietto realismo di linguaggio o di rappresentazione; e ne esce calda e cantante di voluttà La strazzosa, la più bella canzone del '500 veneziano. Nella sua poesia il Venier dimostra come nessun altro di avere il senso della sua lingua: con lui il dialetto veneziano assurge veramente a dignità letteraria.

Vedi anche
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    Letterato (Venezia 1550 - ivi 1586), figlio di Lorenzo. Arcivescovo di Corfù, fu drammaturgo e felice verseggiatore in vernacolo, antipetrarchista. Scrisse, tra l'altro, la Strazzosa, che è tra le più fresche poesie dialettali veneziane del Cinquecento.
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