MAGAZZINO (XXI, p. 866)
Per quanto riguarda i magazzini generali e i grandi magazzini di vendita non vi sono novità degne di rilievo. Progressi notevoli ha fatto invece, negli ultimi anni, la tecnica dei magazzini dell'industria.
Magazzini dell'industria. - Oggi in America, nel progetto di uno stabilimento industriale è di regola destinare un terzo dell'area coperta ai magazzini.
Essi si dividono in: 1) magazzini per le merci in arrivo; 2) magazzini di reparto o di fabbricazione, che costituiscono i polmoni dei semilavorati e talvolta delle succursali del magazzino principale, ravvicinate ai posti di impiego; ciò è ormai di regola nei grandi stabilimenti per le attrezzature e le utensilerie; 3) magazzini per i prodotti finiti pronti alla spedizione.
Nella progettazione degli stabilimenti questi locali debbono trovare appropriata disposizione lungo il ciclo produttivo per facilitare l'arrivo delle merci, la loro conservazione, la loro ripresa, il loro trasporto ai posti di utilizzazione, la loro contabilizzazione. Assumono perciò notevole importanza: i mezzi di trasporto esterni per addurre le merci allo stabilimento; quelli interni di magazzino per disporre e riprendere i materiali; quelli interni di stabilimento per portarli dal magazzino ai cicli di lavorazione e da essi ai depositi dei prodotti finiti; quelli esterni per avviare i lavorati alle loro destinazioni; i mezzi di giacenza, che debbono assicurare un conveniente sostegno, una buona protezione, una facile ripresa, semplificando l'ispezione e la contabilizzazione; l'amministrazione dei magazzini, che deve permettere di limitare al minimo il capitale impiegato nelle merci, pur assicurandone la continua disponibilità alla produzione, facilitando la contabilizzazione e i controlli.
Progetto dei magazzini. - Nello studio del ciclo produttivo ha importanza fondamentale l'utilizzazione dello spazio per costituire i depositi terminali, quelli intermedî di fabbricazione e le connessioni tra essi e le lavorazioni, in modo da limitare al minimo le giacenze e i percorsi, ed evitare ingorghi e traiettorie intrecciate.
Questo studio può essere facilitato dalla costruzione di schemi parziali delle varie operazioni lungo i fabbricati.
Importantissimo è saper prevedere la possibilità di ingrandimento senza bisogno di rivoluzionare completamente il reparto.
Mezzi di giacenza. - Prescindendo dai depositi all'aperto e da quelli entro fabbricati speciali come i sili o recipienti speciali, come i serbatoi per i liquidi e i gasometri per i gas (per i qualì v. relative voci), per la conservazione di materiali varî da immettere in cassette o in scansie, è oggi generalizzato il concetto di utilizzare elementi unificati in misure costanti, o moduli, che, sovrapposti in colonne in più file, costituiscono scansie o cataste di casse, pacchi, ecc.
Sovente questi elementi sono studiati in modo da facilitare la loro ripresa, come ad esempio i tipi della fig. 1, che mostra anche come essi si adattino a formare colonne e ad essere facilmente trasportati, con l'uso di un piccolo carrello a leva manovrato a mano per carichi non ingenti e trasporti brevi, mentre nei casi più importanti si usano montacarichi elettrici montati su carrello.
Apparecchi di trasporto per magazzino. - Per i trasportatori usuali a nastro, a bilancini, a scansie v. trasportatori, XXXIV, p. 209 e in questa App. Qui gioverà ricordare i carrelli elettrici (e talvolta con motore a scoppio) a piano sollevabile, che così grande sviluppo hanno avuto in America durante la seconda Guerra mondiale per la formazione di depositi, al fine di ovviare alla deficenza di mano d'opera impegnata per impieghi bellici. I costruttori hanno messo a punto varî tipi di carrelli dotati di piani sollevabili e inclinabili costituiti da lunghe e sottili lame appuntite che si insinuano facilmente sotto le casse, le balle, i rotoli di carta e possono così sollevarli per formare cataste, per riprendere i varî oggetti dalla catasta, per insinuare cassette in scansie o estrarle da esse, ecc. Con questo sistema la manovalanza necessaria per i magazzini è ridotta a ben poco.
La fig. mostra come si possano depositare ceste, gabbie, casse, pacchi anche a grande altezza e come il carrello possa insinuarsi in corridoi ricavati tra le cataste, con ingombro molto limitato.
Amministrazione del magazzino. - Spetta ad essa, svolgendo i programmi stabiliti dalla direzione, e in pieno accordo con gli uffici approvvigionamenti e con quello disposizioni, di stabilire i criterî per la formazione dei depositi, per fissarne l'entità, per facilitarne il controllo e la contabilizzazione. Da una buona amministrazione del magazzino dipendono: la entità dei capitali impegnati nelle merci e i costi di magazzinaggio.
In base alle necessità della produzione e alle possibilità di approvvigionamento, è necessario stabilire: a) la scorta minima, detta da taluno scorta di rifornimento, al raggiungimento della quale, per ogni merce immagazzinata, si deve provocare una immediata nuova ordinazione, onde ricostituire il deposito; b) la giacenza fissa, o scorta minima assoluta, che rappresenta il deposito minimo sotto il quale non si deve mai scendere e che deve essere utilizzato soltanto in casi speciali di emergenza (questo principio è talvolta attuato proteggendo la scorta minima entro recipienti suggellati, che possono essere aperti soltanto dalla direzione); c) la scorta di allarme, intermedia tra le due precedenti, al raggiungimento della quale il magazziniere, che non ha ancora ricevuto il rifomimento già richiesto, provoca provvedimenti d'urgenza per non intaccare la giacenza fissa; d) la scorta media, che può essere più o meno grande, rispetto alla scorta minima, a seconda del tempo necessario per i rifornimenti. È evidente la necessità di limitare l'entità della scorta media, e specialmente quella della giacenza fissa, perché la somma dei valori delle giacenze fisse di un magazzino rappresenta un capitale congelato, che non può circolare mai. Buoni risultati si possono ottenere con una appropriata politica degli acquisti, ricorrendo specialmente alle ordinazioni in blocco per consegne frazionate.
Spetta ancora all'amministrazione del magazzino evitare, per quanto possibile, le giacenze inattive, ed eliminarle al più presto quando si formano o per cambio di lavorazioni, o per ragioni di moda, o altre. Finalmente deve essere provveduto ad una sicura contabilità delle giacenze, in modo che sia sempre possibile conoscere l'entità delle merci disponibili, controllando che i dati contabili corrispondano alla realtà; ciò per evitare inutili duplicati, eccessi di depositi ed anche pericoli di furti. L'inventario permanente, mediante appositi registri (o meglio schedarî), e i controlli saltuarî mediante oculati ispettori dànno, in questo campo, buoni risultati.
Molto utili, nelle grandi industrie meccaniche, si dimostrano per la contabilità di magazzino le macchine statistiche a schede perforate e gli indici visibili dell'inventario permanente, con semplici disposizioni meccaniche indicatrici.