Scrittrice e poetessa ungherese (Debrecen 1917 - Kerepes 2007). Formatasi intellettualmente nella sua città natale, centro del calvinismo ungherese, pubblicò nel secondo dopoguerra le prime poesie (Bárány "Agnello", 1947), ma il successo lo ottenne con i romanzi (Az őz "Cerbiatto", 1957, trad. it. L'altra Ester, 1964; Freskó "Affreschi", 1958), cui seguirono anche alcuni drammi (Kiálts város "Grida, città", 1971; Az a fényes nap "Il sole luccicante", 1976). Riscontri positivi ha avuto il romanzo Az ajtó (1987; trad. it. La porta, 2005), nel quale S. ha esplorato la strana relazione, fatta di litigi e riconciliazioni, con la sua donna di servizio. In Italia sono stati pubblicati anche Pilátus (1963; trad. it. La ballata di Iza, 2006), Tündér Lala (1965; trad. it. Lolò, il principe delle fate, 2005) e Okut (1970; trad. it. Il vecchio pozzo, 2011).