qualificata, maggioranza
Meccanismo finalizzato a individuare l’alternativa vincente in base all’esito di una votazione, secondo il quale un’opzione deve raggiungere una quota di preferenze del totale degli aventi diritto al voto (comunemente 2/3 o 3/4). Nel caso in cui la quota sia fissata al 50% più uno, si parla di maggioranza assoluta (➔ maggioranza, voto a). Un progressivo aumento della quota richiede una base elettorale sempre più omogenea, riflettendo un giudizio di valore che assume toni progressivamente più vicini a quelli che spingono il legislatore a fissare la regola dell’unanimità (➔) nell’assunzione di talune decisioni.
Tale meccanismo viene, di norma, applicato nel quadro della procedura legislativa ordinaria europea, dove il Consiglio delibera a maggioranza qualificata in codecisione con il Parlamento europeo, in conformità dell’art. 16 del Trattato sull’Unione Europea e dell’art. 238 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (➔ Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull’Unione Europea e il Trattato che istituisce la Comunità Europea). Ogni decisione proposta viene validamente assunta nel caso sia superata la soglia dei 255 voti su 345 (circa il 74% del totale) e si sia espressa favorevolmente la maggioranza degli Stati membri. ● Il Trattato di Lisbona ha sancito che, a partire dal 2014, saranno adottate nuove e meno rigide soglie, ovvero il 55% degli Stati membri, con un minimo transitorio di 15, che rappresentino almeno il 65% della popolazione complessiva. Si può rilevare come, per consentire un più facile processo di adeguamento e armonizzazione tra i Paesi membri, nel susseguirsi delle riforme istituzionali, il voto a m. q. abbia dapprima progressivamente sostituito il voto all’unanimità e, successivamente, fissato soglie sempre meno rigide. Il Trattato di Lisbona prosegue su questa strada, estendendo il voto a m. q. alle questioni finora disciplinate dal voto all’unanimità, quali il controllo alle frontiere esterne, l’asilo o la negoziazione di accordi commerciali internazionali. Nei trattati europei, rimangono tuttavia numerosi i casi in cui le decisioni debbono essere prese all’unanimità.