maggiordomocrazia
s. f. (iron.) Il potere di chi, con compiti diversi, si appropria in parte del potere di un capo.
• «Mi hanno proposto di resistere con voi al tentativo berlusconiano di impossessarsi del marchio del partito liberale, quello di Einaudi e Malagodi, per farne un trofeo da appendere sul caminetto di Berlusconi», è il j’accuse guzzantiano. E siccome, ragiona, il partito del centrodestra è ormai il luogo della «mignottocrazia» ‒ neologismo che coniò durante la polemica con il ministro Mara Carfagna ‒ e della «maggiordomocrazia» (neologismo nuovo) di «famigli, segretarie, avvocati di casa, cuochi, giardinieri, cerusichi, maggiordomi ed autisti», ecco, insomma: resistere resistere resistere. (Jacopo Iacoboni, Stampa, 29 gennaio 2009, p. 8, Interno).
- Composto dal s. m. maggiordomo con l’aggiunta del confisso -crazia.
> zerbinocrazia.