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MAGGIORIANO

di Alberto Olivetti - Enciclopedia Italiana (1934)
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MAGGIORIANO (Iulius Valerius Maiorianus)

Alberto Olivetti

Imperatore nella parte occidentale dell'Impero dal 457 al 461. Nacque intorno al 405 (secondo lo Stein nel 415 circa) da un'antica famiglia romana: il suo nonno Maggioriano era stato magister militum sotto Teodosio in Pannonia; il padre era stato amico e amministratore del generale Ezio: M. stesso fu educato alla scuola di Ezio e prese parte ad azioni militari in Gallia. In seguito venne a Roma e fu nominato comes domesticorum (comandante della guardia imperiale) dall'imperatore Valentiniano III; conservò la stessa carica sotto Petronio Massimo e sotto Avito e strinse amicizia con Ricimero, che fu per 15 anni arbitro dell'Occidente. Alla morte di Avito (456) seguì un periodo d'interregno, durante il quale la parte occidentale, almeno nominalmente, fu riunita all'Oriente: in questo breve periodo M. fu nominato dall'imperatore Leone I magister militum. Il i° aprile 457 M., presso Ravenna, fu acclamato imperatore dall'esercito e più tardi riconosciuto dal senato. Dotato di qualità politiche e militari non comuni, egli tentò subito di rialzare le tristissime condizioni dell'Impero d'Occidente. Concesse una temporanea esenzione dalle imposte a tutti i sudditi: procedette poi a una riforma generale del sistema tributario per evitare i gravi abusi che si erano verificati; ripristinò l'ufficio dei defensores civitatis. Cercò con altre leggi di restaurare la pubblica moralità e di incoraggiare i matrimonî, proibendo fra l'altro alle nubili e alle vedove senza figli di ritirarsi nei conventi prima di aver compiuto il 40° anno di età. Si volse poi a tentare il rafforzamento dell'autorita imperiale nelle provincie occidentali. Dopo aver respinto dalle coste dell'Italia meridionale un'incursione di predoni vandali, passava nel 459 in Gallia dove da 66 anni non si era più visto un imperatore legittimo. Difendeva con successo Arles contro i Visigoti e concludeva col loro re Teodorico II un trattato più che decoroso per i Romani. L'aspirazione maggiore di M. era peraltro quella di abbattere i Vandali; a questa campagna si preparava fino dalla sua assunzione al trono. Dalla Gallia passò in Spagna e si avviò a Carthago Nova dove era riunita una flotta di 300 navi. Ma Genserico, aiutato da un tradimento, poté in parte distruggere questa flotta e concludere una pace vantaggiosa. Ricimero era rimasto inattivo in Italia e, quando M. dalla Gallia tornò in Italia, lo fece imprigionare presso Tortona e uccidere (2-7 agosto 461).

Bibl.: P. Villari, Le invasioni barbariche in Italia, Milano 1901, pp. 119-121; O. Seeck, Geschichte des Unterg. der antiken Welt, VI, Stoccarda 1920, pp. 332-348; N.H. Baynes, in Journ. of Rom. Stud., XII (1922), p. 223 segg.; E. Stein, Gesch. des spätröm. Reiches, I, Vienna 1928, pp. 552-562; W. Ensslin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, i, coll. 584-589; L. Cantarelli, Annali d'Italia, in Studi e documenti di storia e diritto, XVII, Roma 1896, p. 27 segg.

Vedi anche
Avito (lat. M. Eparchius Avitus). - Imperatore romano d'Occidente negli anni 455-456. Nato da nobile famiglia gallica, accompagnò Ezio nelle sue campagne e fu prefetto del pretorio in Gallia. Dall'usurpatore Petronio Massimo fu creato magister militum: alla morte di questo, mentre Roma era occupata dai Vandali, ... Ricimèro Ricimèro (lat. Ricĭmer -ēris). - Generale svevo (m. 472). Al servizio dell'imperatore d'Occidente Avito, col titolo di magister militum (455), gli si ribellò (456), temendo un suo accordo con Marciano, imperatore di Oriente, che avrebbe limitato il prepotere dell'esercito barbarico e, vintolo, rimase ... Egìdio Egìdio (lat. Aegidius). - Generale gallo, creato comes et magister utriusque militiae dall'imperatore Maggioriano, dopo il 461 d. C. costituì un dominio autonomo nella zona di Soissons, e nel 463 vinse i Visigoti a Orléans. Teodorico II re dei Visigoti Figlio secondogenito (n. 426 - m. Tolosa 466) di Teodorico I. Assassinato il fratello maggiore Torrismondo, gli succedette sul trono (453); si dimostrò poi saggio e moderato, quanto valente guerriero. Ingrandì il regno conquistando la Galizia e la Lusitania ed estendendo i proprî dominî fino alla Loira ...
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    Imperatore romano d'Occidente (m. 461). Magister militum dell'imperatore Leone I, nel 457 fu acclamato imperatore d'Occidente dall'esercito a Ravenna e fu riconosciuto dal senato, ma non dall'imperatore Leone. Tentò di risollevare le condizioni dell'Occidente, respinse dalle coste dell'Italia Meridionale ...
Vocabolario
maggióre
maggiore maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo di grande, che nell’uso si alterna con...
maggioranza
maggioranza s. f. [der. di maggiore]. – 1. ant. e letter. Con sign. generale e astratto, superiorità numerica, quantitativa, morale, ecc.: acciò che ciascun pruovi il peso della sollecitudine insieme col piacere della m. (Boccaccio), cioè...
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