maggioritarismo
s. m. Forma di democrazia che lascia nelle mani della maggioranza le decisioni fondamentali.
• altrimenti si ricadrebbe […] nella dittatura della maggioranza, senza contrappesi e salvaguardia della minoranza (punto caro ai «federalists» americani). È il tema del famoso «direttismo». Referendario, sovietista, e noi aggiungiamo «premierale», quale deriva incostituzionale del maggioritarismo, che è solo tecnica elettorale e non ha valenza costituzionale. (Bruno Gravagnuolo, Unità, 12 aprile 2008, p. 29, Orizzonti) • A leggere tweet e dichiarazioni di certi senatori Pd molto vicini a Matteo Renzi qualcuno, che ne conosce il pedigree liberale, sarà rimasto un po’ sorpreso della loro conversione al maggioritarismo, per non dire al centralismo democratico. Chi ne ricorda il comportamento parlamentare si sarebbe forse aspettato più solidarietà con i colleghi che dissentono dalla linea del gruppo. (Luca Baccelli, Unità, 16 giugno 2014, p. 15, Comunità) • Il maggioritarismo è, come ha spiegato Yves Mény su questo giornale pochi giorni fa, una pericolosa arma in mano ai populisti. È un esito possibile della democrazia della paura ‒ una traiettoria che per l’Europa potrebbe avere effetti devastanti e che attuerebbe in pieno i progetti antieuropei dei suoi nemici. (Nadia Urbinati, Repubblica, 9 dicembre 2015, p. 30, Commenti).
- Derivato dall’agg. maggioritario con l’aggiunta del suffisso -ismo.
- Già attestato nell’Unità del 9 luglio 1975, p. 11, Echi e notizie.