magistrocrazia
s. f. (iron. spreg.) Il potere dei giudici che tende a imporsi al di là delle proprie competenze e prerogative istituzionali.
• Al Senato, aggiunge l’ex premier [Silvio Berlusconi], il Pd addirittura ha scelto di eleggere «un pm, che va contro il sentire del 37,7% dei cittadini preoccupati per la “magistrocrazia”». (Virginia Piccolillo, Corriere della sera, 19 marzo 2013, p. 5, Primo Piano).
- Derivato dal s. m. magistro con l’aggiunta del confisso -crazia.