Vedi MAGLIANO dell'anno: 1961 - 1995
MAGLIANO
Comune (in provincia di Grosseto, a 130 m s. m.) nel territorio del quale rimangono avanzi e necropoli di una città identificabile con Heba ("Εβα: Ptol., iii, i, 43; Hebanum oppidum: Plin., Nat. hist., iii, 52) in seguito al ritrovamento, nei pressi dell'antico convento di S. Maria in Borraccia, di un cippo di travertino con l'iscrizione dedicatoria: Genio Coloniae Hebae.
La città antica doveva trarre risorse oltre che dalla agricoltura, dallo sfruttamento delle miniere di cui è ricco il territorio e soprattutto dalla posizione geografica (sul percorso di una delle vie di comunicazione della valle dell'Albenga che univano il centro dell'Etruria con il porto di Telamone).
I sepolcreti di Heba etrusca circondano le odierne località di S. Maria in Borraccia, S. Bruzio, Banditella, Le Sassaie. Le tombe, scavate nel tufo, sono precedute da un dròmos in lieve pendio che termina in un vestibolo il quale immette nella camera quadrangolare (semplice, o bipartita da un tramezzo opposto all'ingresso). In qualcuna delle camere si notano pilastri centrali (che avevano funzione statica analoga a quella dei tramezzi), a volte con capitello, e banchine per le deposizioni. La grande maggioranza delle tombe appare violata in antico, il materiale rinvenuto (specialmente bucchero) può essere datato tra la fine del VII e il VI secolo.
Il ritrovamento più notevole di Heba etrusca è costituito da una laminetta di piombo che presenta sulle due facce una iscrizione a spirale con movimento dall'esterno all'interno composta da circa 70 parole (tra le quali si riconoscono nomi di divinità e indicazioni per offerte) databile al V-IV secolo.
La Heba romana si insediò nel luogo della città etrusca, da essa proviene la Tabula Hebana di bronzo, scoperta nel 1947 in località Le Sassaie (dalla quale provengono anche sculture e altre iscrizioni), copia di un testo dettato a Roma e trascritto a Heba di una deliberazione del 20 d. C. diretta a prescrivere speciali onoranze alla memoria di Germanico e ricca di spunti di carattere giuridico e topografico.
Bibl.: A. Minto, in Not. Scavi, 1919, p. 199 ss.; id., in Studi Etruschi, IX, 1935, p. 11 ss. (con bibl. prec.); id., in Not. Scavi, 1943, p. 15 ss.; G. Maetzke, in Not. Scavi, 1956, p. 6 ss. Sulla iscrizione etrusca: Corpus Inscriptionum Etruscarum, 5237 (con bibl. prec.); M. Pallottino, Testimonia Linguae Etruscae, Firenze 1954, n. 359. Sulla Tabula Hebana: P. Roveggi, A. Minto-U. Coli, in Not. Scavi, 1947, p. 49 ss.; F. de Vissccher, F. della Corte, A. dell'Oro, C. Gatti, M. A. Levi, W. Seston, in La Parola del Passato, 1950, p. 98 ss. (con bibl. precedente); U. Coli, ibid., 1951, p. 433 ss.; H. Last, in Journ. Rom. Studies, LXIII, 1953, p. 27 ss.