magnetoterapia
magnetoterapìa s. f. – Uso degli effetti di un campo magnetico generato da correnti elettriche per accelerare processi riparativi (in particolare ossei) od ottenere effetti analgesici. Anche se non vi è alcuna prova scientifica che la terapia con magneti di origine minerale o con elettromagneti sia efficace, nella medicina alternativa essa trova indicazione nel trattamento di fratture, ulcere, nel diabete e in alcune malattie ortopediche; a questo fine le zone interessate da patologie muscolari, articolari, ossee e tessutali in genere vengono sottoposte a irradiazioni mirate. Secondo i sostenitori, la m. opererebbe principalmente nella regolarizzazione dell’equilibrio elettrochimico della cellula, restaurando la corretta permeabilità della membrana cellulare. Il suo utilizzo è controindicato per i portatori di pace maker e apparecchiature elettroniche in quanto potrebbe interferire con essi; viene inoltre sconsigliato in caso di insufficienza coronarica, disturbi ematologici o vascolari, alterazioni funzionali organiche, epilessia, iperfunzione tiroidea, sindromi endocrine, tubercolosi e gravidanza.