MAHĀSTHĀN
Sito nel distretto di Bogra nel Bangladesh. È costituito dai resti di una città dalla complessa stratificazione che occupa un'area di 1,8 x 1,3 km e da numerosissimi siti satelliti distribuiti in un raggio di 7-8 km tranne che sul lato E, chiuso dal fiume Karatoyā. Si tratta di uno dei maggiori insediamenti dell'intero subcontinente indiano, poco e male esplorato, ma ricco di evidenze che vanno dall'epoca maurya (III sec. a.C.) ai secoli XIII-XIV, che videro raffermarsi del potere musulmano.
A. Cunningham, che visitò il luogo nel 1879, ne propose l'identificazione con Puṇḍravardhana, la capitale della regione storica del Varendra. Un'iscrizione venuta alla luce nel 1931 documenta che si trattava di un'importante città con funzioni amministrative già nel III sec. a.C. L'iscrizione, che parla di una carestia ai cui effetti si doveva portare sollievo, è in caratteri brāhmī del tempo di Aśoka.
Le ricerche archeologiche condotte in questo secolo e tuttora in corso hanno contribuito solo in piccola parte a rendere meglio nota la realtà del sito, poco aiutando sia nello stabilire una sequenza cronologica, sia nel mettere completamente alla luce strutture e darne le piante. Del sito principale, il gaṛh o città (M. è nota anche come Mahāsthāngaṛh), in buona parte spianato dalle attività agricole già nel secolo scorso, sono state esaminate a più riprese le mura in mattoni cotti che, pur risalendo, nell'aspetto attuale, quasi per intero a epoca pāla (VIII-X sec.), sembra siano in parte di epoca tardo-gupta (V-VI sec.). N. Ahmed nel 1961 condusse due saggi in profondità in località Govinda Bhīṭā all'interno e all'esterno dell'angolo NE delle fortificazioni. Negli strati più antichi essi rivelarono frammenti di Northern Black Polished Ware (la ceramica nera polita tipica del Nord dell'India tra i secoli VI e I a.C.), o di una sua imitazione locale, e monete punzonate (v.). Di particolare interesse sono i dischi in pietra (i «ringstones» e «discstones») - uno intero a forma di loto, e alcuni altri frammentari, uno dei quali dal bordo decorato da elefanti e daini, databili al III-II sec. a.C. Di difficile interpretazione, questi dischi, a volte forati al centro e provenienti da varî siti gangetici (in particolare dall'area di Patna/Pāṭaliputra, ma anche da Taxila), sembra avessero significato esoterico, ed erano probabilmente legati a particolari rituali. Alcune placchette di terracotta, rappresentanti perlopiù figure femminili e attestanti l'occupazione del sito nel II-I sec. a.C. - le tipiche terrecotte «śuṅga» - sono associate a strutture in mattoni cotti. Per i periodi successivi le informazioni sono molto più confuse, in particolare per il periodo corrispondente all'egemonia kuṣāṇa (I-II sec. d.C.). Strutture e materiali gupta e post-gupta, prima di N. Ahmed, erano stati individuati già con gli scavi degli anni '30 a opera di K. N. Dikshit, che tuttavia fu maggiormente impegnato a esporre strutture di epoca pala.
Nelle immediate vicinanze di M. sono stati individuati e classificati più di cento siti, in gran parte strutturali, contenenti cioè i resti di stūpa, templi e monasteri. Alcuni di essi si sono effettivamente rivelati come insediamenti monastici. A Gokul, un paio di km a S di M., una grande struttura ad alveare (è composta di 170 «cellette») che s'innalza per 13 m sul piano di campagna, costituisce la fondazione, così fatta per renderli stabili, dello stūpa a pianta ottagonale e delle altre strutture (oggi scomparse) che vennero costruite in epoca tardo-gupta. Successivamente, lo stūpa venne sostituito da un tempio. Pochi km a NO di M. si trovano i resti di un monastero che A. Cunningham identificò con il Vāsu Vihāra di cui parla Xuanzang, che visitò i luoghi agli inizî del VII secolo. L'identificazione è stata revocata in dubbio perché gli scavi condotti negli anni '70 hanno posto in luce solo un tempio e due vihāra medievali; va tuttavia osservato che i livelli più antichi non sembrano essere stati indagati.
Bibl.: K. Beveridge, The Antiquities of Bagura, in JASB, XLVII, 1878, pp. 88-95; A. Cunningham, Mahasthan, in ASI Reports, XV, Calcutta 1882, pp. 104-117; P. C. Sen, Mahasthan and its Environs, Rajshahi 1929; Κ. Ν. Dikshit, Excavations in Bengal. Mahasthan, in ASIAR, 1928-29, pp. 88-97; N. G. Majumdar, Excavations at Gokul, in ASIAR, 1935-36, pp. 67-69; N. Ahmed, Mahasthan. A Preliminary Report of the Recent Archaeological Excavations at Mahasthangarh, Dacca 1975; Vasu Bihar Excavations, in Bangladesh Archaeology 1979, pp. 33-67; Α. Κ. M. Shamsul Alam, An Album of Archaeological Relics in Bangladesh, Dacca 1984; M. Ali, S. Β. Bhattacharya, Archaeological Survey Report, Bogra District, Dacca 1986; D. K. Chakrabarti, Ancient Bangladesh. A Study of the Archaeological Sources, Delhi 1992, pp. 49-51, 89-100, 149-154.