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mai che

di Mario Medici - Enciclopedia Dantesca (1970)
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mai che (ma' che)

Mario Medici

La congiunzione (" di uso quasi esclusivamente poetico con un valore che passa da ‛ pur. che ' a un semplice ‛ ma ' - calco del provenzale mas que ", C. Segre, Lingua, stile e società, Milano 1963, 136) si riscontra nelle Rime, nella Commedia e nel fiore nei casi e significati seguenti.

Rime LXVIII 11 sì ch'altro mai che male io non aspetto (Contini: " Mai che - etimologicamente ‛ più che ', - ‛ se non ' "); Rime dubbie XXII 2 già non m'agenza, chiaro, il dimandare, / ma' che m'agenza amare e non cherere (ancora Contini: " Ma' che, ‛ se non che, ben piuttosto '... Nella Commedia l'espressione non... mai che è frequente, ma solo nel senso ‛ di non più che ' ").

Le occorrenze della Commedia: If IV 26 Quivi... / non avea pianto mai che di sospiri; XXI 20 I' vedea lei, ma non vedëa in essa / mai che le bolle che 'l bollor levava; XXVIII 66 non avea mai ch'una orecchia sola; Pg XVIII 53 né si dimostra mai che per effetto (" fuorché ", " se non "); Pd XXII 17 La spada di qua sù non taglia in fretta / né tardo, ma' ch'al parer di colui / che disïando o temendo l'aspetta.

Diversamente dai casi già visti, ma nell'arco dei valori indicati dal Segre, in Fiore XVIII 11 I' vo' che vegna, / e basci il fior che tanto gli è 'n piacere, / ma' ched e' saggiamente si contegna (" purché ", " a patto che "), e con uso e significato simile, LXXXVI 7, XCIV 14, XCIX 5, CXLVIII 8, CLIX 2 e 4.

Vocabolario
sapére²
sapere2 sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...
mai
mai avv. [lat. magis «più»; v. ma’2 e ma1]. – 1. Nell’uso ant., con sign. vicino a quello etimologico, e di solito in unione o in corrispondenza con un non, equivale a «più»: Pensa che questo dì mai non raggiorna! (Dante); Sparve il palagio,...
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