Filosofo (Bergerac 1766 - Grateloup 1824). Dopo una fase di vicinanza al movimento dell'"ideologia", approdò a posizioni spiritualistiche, affidando al "senso intimo" (cioè all'introspezione) la ricerca della verità. Individuò nello sforzo volontario e cosciente dell'Io, contro la resistenza del corpo, il fatto fondamentale della vita interiore (Mémoire sur les rapports du physique et du moral de l'homme , 1811).
Entrato nell'esercito, abbandonò ben presto la vita militare per dedicarsi alla politica; fece parte del Consiglio dei cinquecento, dal quale fu poi escluso per sospette simpatie monarchiche.
Amico di P.-J. Cabanis, A.-L. Destutt de Tracy e di altri "ideologi", se ne distaccò abbastanza presto rifiutandone il sensismo. La critica dell'abitudine come criterio esplicativo conduce M. de B. a individuare nell'effort, nella tensione volontaria e cosciente dell'io, il fatto fondamentale della vita della coscienza. Partendo dal piano dell'esperienza interiore, M. de B. contrappone un io - causa efficiente, attività originaria - e una resistenza organica, inseparabile da esso. Questa concezione, che sostituisce alla celebre formula cartesiana del cogito ergo sum quella del volo ergo sum, conduce M. de B. a una dottrina della conoscenza in cui le classiche categorie di sostanza, causalità, unità, ecc. sono ricavate e analizzate sulla base del fatto primitivo di coscienza irriducibile in termini logico-concettuali. Di qui un cogliere l'organismo dall'interno, un distinguere nettamente tra uno spazio vissuto e uno spazio esterno, il rifiuto dell'innatismo e del sensismo (che intenderebbe la sensazione come passività), nonché delle filosofie idealistiche. Di qui inoltre la costruzione, non compiuta, di un'antropologia di tipo spiritualistico che salva la libertà del soggetto morale. La filosofia di M. de B., col suo approdo spiritualistico, il rifiuto di ogni impostazione intellettualistica e l'accentuazione dell'introspezionismo psicologico, ha esercitato grande influenza sul pensiero francese dell'Ottocento. Opere principali: Mémoire sur l'habitude (1800-02); Mémoire sur la décomposition de la pensée (1805); Mémoire sur les rapports du physique et du moral de l'homme (1811); Essais sur les fondements de la psychologie (1812); Nouveaux essais d'anthropologie (1823-24; trad. it. 1949).