MAIORIANO (Iulius Valerius Maiorianus)
Imperatore romano.
Nel 457 era nominato da Leone I magister militum, al posto di Recimero, il I° aprile dello stesso anno il senato, d'accordo con l'esercito, lo eleggeva imperatore. Era di antica famiglia romana; il nonno era stato magister peditum et equitum, sotto Teodosio il Grande, il padre ufficiale fiscale sono Ezio. Nella sua politica parve rivivere qualcosa della grande tradizione romana: nel 459 liberava Arles, salutato da un panegirico di Apollinare Sidonio, nel 460 moveva contro i Visigoti di Spagna, ma nel 461 moriva a Tortona combattendo Recimero, che riusciva così a stroncare un imperatore troppo energico e autorevole. Tra i provvedimenti di M. si ricorda una constitutio per la conservazione e il restauro dei monumenti antichi. L'iconografia di M. è affidata alle sole monete.
I solidi di Ravenna e di Milano presentano un ritratto convenzionale, a mezzo busto, con corazza, rivolto verso destra con il monogramma costantiniano bene in vista sullo scudo; sul verso le monete di Ravenna presentano M. e Leone I in trono, in costume trionfale; quelle di Milano l'imperatore in corazza, la croce astile nella destra, la vittoria nella sinistra (su un globo) che opprime un barbaro con il piede; un tremissi di Milano ha il busto dell'imperatore con diadema, di profilo, e nel verso la croce entro corona d'alloro. Il conio più interessante, un contorniato emesso probabilmente a Roma, presenta il busto dell'imperatore in toga trionfale, con scettro sormontato dal globo e dalla croce e la destra alzata con la mappa (l'emissione era celebrativa dell'apertura dell'anno). Il volto dell'imperatore ricorda quello di Costantino e si riferisce all'iconografia traianea.
Bibl.: R. Delbrück, Spätrömische Kaiserporträts, Berlino 1933, pp. 34; 33; 65 s.; 99; A. Alföldi, Die Kontorniaten, Lipsia 1943, p. 37, n. 8; p. 100, n. 143; p. 176, n. 428.