etnici, maiuscole negli [prontuario]
Gli ➔ etnici sono i ➔ nomi e gli ➔ aggettivi che indicano l’appartenenza a una città, a un popolo, a uno stato o a un’area geografica in genere.
Gli aggettivi richiedono tutti, indistintamente, l’iniziale minuscola: un quartiere torinese, i fiumi cinesi, l’esercito assiro. I nomi che indicano un popolo, gli abitanti di un luogo o il nome di una lingua sono stati scritti per almeno due secoli (a partire dal Settecento) per lo più con iniziale ➔ maiuscola: vedi, ad es., il titolo del Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di ➔ Giacomo Leopardi. Nell’italiano contemporaneo, però, questo uso ha ceduto il posto all’altro, per il quale tutti quei nomi hanno l’iniziale minuscola: gli islandesi sono all’avanguardia nello sfruttamento delle energie rinnovabili; il catalano è una lingua romanza. L’uso della maiuscola è però tornato a crescere nei primi anni del XXI secolo per influsso dell’inglese.
L’iniziale maiuscola resiste invece saldamente (ma non obbligatoriamente) nei nomi di popoli antichi, soprattutto quando si avverte l’esigenza di distinguerli dai popoli moderni: gli Egiziani adottavano la scrittura geroglifica / gli egiziani hanno aperto il canale di Suez nel 1869.
A volte è usata la maiuscola per l’etnico singolare usato con valore antonomastico (➔ antonomasia): l’Arpinate «Cicerone», l’Aquinate «San Tommaso d’Aquino», il Bussetano «Giuseppe Verdi», il Nizzardo «Giuseppe Garibaldi», ecc.
È per lo più maiuscola anche l’iniziale di etnici, usati come nomi, al maschile (in alcuni casi anche al femminile) singolare, per indicare un territorio intorno a un centro: il Palermitano, il Milanese, la Bergamasca, e al femminile singolare, per indicare una strada o una linea ferroviaria: la Basentana, la Sangritana, la Tiburtina.