MAKA (Μάκαι)
Nome con il quale gli autori greci e romani designano la penisola di Omān (paese dei Màkai in Strab., xvi, 3, 2; Plin., Nat. hist., vi, 32, 152; Ptol., Geog., VI, 7, 14; promontorio Màketa in Arr., Ind., 32, 7, odierno Ra's Musandam). L'origine di questo toponimo risale al nome della regione nelle fonti cuneiformi del II millennio a.C., Makkan o Magan. Il toponimo Makā e la popolazione dei Mačiyā sono ricordati nelle iscrizioni reali achemenidi del tempo di Dario, confermando così l'appartenenza della penisola di Oman all'impero achemenide. È certamente lo stesso popolo della XIV satrapía che Erodoto chiama Mỳkes (ni, 93), conosciuto anche da un frammento di Ecateo che si riferisce verisímilmente al Periplo di Scilace di Carianda (FGrHist, 289). Il termine è ignorato dall'anonimo autore del Periplo del Mare Eritreo, ma diversi studiosi hanno voluto localizzare nella penisola di ‘Omān il grande empòrion di Omanna che egli cita.
Le recenti scoperte archeologiche confermano l'importanza della penisola di ‘Omān nella seconda metà del I millennio a.C. e nei primi secoli della nostra èra. Siti dell'Età del Ferro e del I-III sec. d.C. sono stati individuati a ad-Dūr e Umm al-Qaiwayn, negli Emirati Arabi Uniti (missione irachena nel 1973-1974; missione franco-dano-belga-britannica a partire dal 1985). Si tratta senza dubbio di un sito importante per i primi secoli della nostra èra: vetri importati, ceramica sigillata romana, iscrizioni aramaiche.
Siti dell'Età del Ferro ed ellenistici (periodo seleucide) si trovano nella piana di Mleiḥa/al-Madam, ai piedi del versante O del Ğebel Akhdar (missione francese a partire dal 1985): bolli di anfore rodie, iscrizioni in lingua sud-arabica, statuette in bronzo di ispirazione sud-arabica.
Esplorazione e scavi sono' stati condotti da una missione francese nel sito di Sohar, sulla costa del Golfo di ‘Omān. I livelli di epoca partica e sasanide testimoniano contatti stretti con la costa del Belucistan e dell'India (v. arabia orientale).
Le molteplici scoperte archeologiche effettuate nella penisola di Oman (prodotti di importazione e di tradizione locale) sollevano un problema di ordine storico che è ora oggetto di dibattito. L'ipotesi di un influsso superficiale dell'Ellenismo - innegabile nel Nord del golfo (Kuwait, Bahrein) - e della presenza di Greci o Romani (?) nella penisola dell'Oman è fermamente contestata da diversi archeologi locali, che tuttavia lasciano nell'incertezza l'interpretazione dei reperti greco-romani da Mleiha o da ad- Dür (anfore rodie, ceramica sigillata). I rapporti tra questa regione e il resto della penisola araba - Yemen, Arabia orientale e nord-occidentale - sono evidenti e molto ben documentati, sebbene taluni confronti palmireni siano da considerare con cautela. Tuttavia la diffusione di prodotti occidentali nella parte meridionale del golfo a partire dalla metà del III sec. a.C., tramite la Mesopotamia o l'India (soprattutto in epoca romana), testimonia che queste zone non erano sconosciute ai paesi del Mediterraneo, come confermano anche i numerosi riferimenti a M. nelle fonti classiche.
Bibl.: In generale: A. Grohmann, in RE, XIV, 1928, cc. 614-615, s.v. Makai; W. Eilers, Das Volk der Moka vor und nach den Achämeniden, in Kunst, Kultur und Geschichte der Achämenidenzeit und ihr Fortleben (AMI, Suppl. 10), Berlino 1983, pp. 101-119; D. T. Potts, The Arabian Gulf in Antiquity, 2 voll., Oxford 1990; J.-F. Salles, Hellénisme et traditions orientales à Failaka, in Α. Invernizzi, J.-F. Salles (ed.), Arabia Antiqua. Hellenistic Centres around Arabia (Serie Orientale Roma, LXX, 2), Roma 1993, pp. 223-255.
Singoli siti. - ad-Dūr: J.-F. Salles, Céramiques de surface à ed-Dour. Emirats Arabes Unis, in R. Boucharlat, J.-F. Salles (ed.), Arabie Orientale, Mésopotamie et Iran méridional de l'âge du Fer au début de la période islamique. Réunion de travail, Maison de l'Orient, Lyon 1982, Parigi 1984, pp. 241-252; R. Boucharlat e altri, The European Archaeological Expedition to ad-Dur, Umm al-Qaiwayn (U.A.E.). An Interim Report on the 1987 and 1988 Seasons. Introduction, in Mesopotamia, XXIV, 1989, pp. 5-72; E. Haerinck e altri, Excavations at ed-Dur (Umm al Qaiwain, U.A.E.). Preliminary Report on the Second Belgian Season, 1988, in Arabian Archaeology and Epigraphy, II, 1991, 1, pp. 31-60; iid., Excavations at ed-Dur (Umm al Qaiwain, U.A.E.). Preliminary Report on the Third Belgian Season, 1989, ibid., III, 1992, ι, pp. 44-60. - Mleiha: R. Boucharlat, From the Iron Age to the «Hellenistic» Period. Some Evidence from Mleiha..., in K. Schippmann, A. Herling, J.-F. Salles (ed.), Golf Archäologie, Mesopotamien, Iran, Kuwait, Bahrain, Vereinigte Arabische Emirate und Oman, Buch am Erlbach 1991, pp. 289-300; R. Boucharlat, M. Mouton, Cultural Changes in the Oman Penisula during the Late ist Millennium BC as Seen from Mleiha, Sharja Emirate (U.A.E.), in Proceedings of the Seminar for Arabian Studies, XXI, 1991, pp. 23-33; iid., Importations occidentales et influence de l'hellénisme dans la péninsule d'Oman, in A. Invernizzi, J.-F. Salles (ed.), Arabia Antiqua..., cit., pp. 272-289. - Sohar: M. Kervran, F. Hiebert, Sohar préislamique. Note stratigraphique, in K. Schippmann, A. Herling, J.-F. Salles (ed.), Golf Archäologie..., cit., pp. 337-348.
Monetazione: D. T. Potts, The Pre-Islamic Coinage of Eastern Arabia (CNI, 14), Copenaghen 1991; id., Supplement to the Pre-Islamic Coinage of Eastern Arabia (CNI, 16), Copenaghen 1994.