MALARIA (XXI, p. 987)
L'Istituto di malariologia Ettore Marchiafava. - Nel 1927 il Capo del governo creò la Scuola superiore di malariologia alle dipendenze del Ministero degli affari esteri per facilitare i rapporti internazionali fra gli studiosi di malariologia e la Commissione per la malaria dell'Organizzazione d'igiene della Società delle nazioni. La scuola, prima diretta da V. Ascoli e poi (1931) da G. Bastianelli, all'inizio fu ospite della clinica medica e poi della scuola di semeiotica di Roma. Nel 1933 il Capo del governo ne decise la trasformazione nell'Istituto di malariologia con sede propria. Fu costruito con economie realizzate negli esercizî finanziarî e con un mutuo concesso dall'Istituto nazionale fascista per la previdenza sociale; inoltre l'amministrazione degli Ospedali di Roma concesse un'area del policlinico e assunse l'esercizio della sezione ospedaliera dell'Istituto stesso. La sede fu inaugurata dal Duce il 21 aprile 1936 e intitolata al nome del grande malariologo romano Ettore Marchiafava.
L'Istituto di malariologia Ettore Marchiafava è parastatale, alle dipendenze del Ministero degli affari esteri; è governato da un consiglio presieduto dal direttore (nominato dal capo del governo) e costituito dal direttore generale della Sanità pubblica e da quattro alti funzionarî designati dai ministeri degli Affari esteri, delle Finanze, dell'Educazione nazionale, dell'Agricoltura e foreste. L'istituto, che ha per scopo la ricerca e l'insegnamento, comprende una sezione clinica, una sezione anatomopatologica, un laboratorio, una stazione di dimostrazione. In passato gli studiosi di malariologia forniti di borse di studio dalla società delle nazioni venivano inviati a Roma per un breve periodo di istruzione pratica dopo avere ricevuto un'istruzione preliminare negli istituti di Amburgo, Londra, Parigi. Nel 1933-34 la Società delle nazioni decise che l'intero corso fosse svolto all'Istituto di malariologia di Roma in collaborazione con la Sanità pubblica. Il programma dell'insegnamento comprende l'ematologia, la protozoologia, l'anatomia patologica, la clinica e la patologia, l'entomologia, l'epidemiologia, la profilassi della malaria; la malarioterapia dal punto di vista psichiatrico, la storia moderna della malaria, esercitazioni pratiche di laboratorio, escursioni, conferenze, ecc.
L'istituto consta di un piano seminterrato (laboratorio cardiologico e per il metabolismo, ecc.), un piano terreno (reparto clinico di 40 letti con servizî annessi: laboratorio radiologico, ambulatorio), un primo piano (direzione, segreteria, archivio, biblioteca, museo di anatomia, di parassitologia, sala di riunioni, aula lezioni, laboratorio didattico, ecc.), un secondo piano (laboratorî singoli per studiosi, fotografia, ottica, laboratorio per esercitazioni, laboratorio di medicina generale, laboratorio chimico, ecc.), un terzo piano (laboratorio per la parassitologia, per l'entomologia, vivai per zanzare, uccelliere, stabularium, ecc.). Inoltre l'istituto ha un centro di studio per la malaria sperimentale in reparto psichiatrico e una stazione in campagna per insegnamento ed esperienze sul terreno.
Una missione dell'Istituto di malariologia (G. Lega, G. Raffaele, A. Canalis) si recò nell'Africa orientale Italiana (dicembre 1936-marzo 1937) per organizzare lo studio della malaria nelle terre dell'Impero.