celiaca, malattia
Sindrome da intolleranza a una particolare frazione del glutine, la gliadina.
La malattia c. è dovuto a un’infiammazione della mucosa del digiuno e della parte prossimale dell’intestino tenue, che migliora o scompare con dieta priva di glutine e peggiora alla sua reintegrazione. La gliadina sviluppa nei celiaci risposta autoimmune tramite i linfociti T specifici (anticorpi antigliadina circolanti); la flogosi cronica provoca atrofia dei villi intestinali, iperplasia delle cripte della mucosa, aumento dei linfociti nell’epitelio e nella lamina propria sottostante.
La malattia c. è caratterizzata, nelle forme conclamate, da diarrea con steatorrea, malassorbimento intestinale e conseguente compromissione dello stato di nutrizione; in età pediatrica l’esordio della malattia si osserva di solito tra il quarto mese e il terzo anno di vita (in rapporto con l’ingestione di cereali e derivati) e può coesistere ritardo dell’accrescimento. Nell’età adulta la malattia decorre spesso in modo subdolo, con gonfiore addominale, alvo irregolare, astenia, anemia, stomatiti ricorrenti, osteoporosi, neuropatie periferiche (tutti sintomi, questi, da ricondurre a malassorbimento di fattori vitaminici e di ferro). Tipicamente, con una forma non grave di morbo c. si associa la dermatite erpetiforme, che è eruzione cutanea vescicolare.
Per una corretta diagnosi di malattia c., oltre a un’attenta valutazione dei sintomi sopra descritti, è essenziale l’esame endoscopico del digiuno (che mostra assenza di pliche nella mucosa) e l’esame istologico della biopsia digiunale, integrati dalla positività dei test anticorpali.