altitudine, malattia da
L’insieme delle sindromi osservabili in soggetti che si portano a quote elevate (ascensioni in alta montagna: mal di montagna; voli in aerei non pressurizzati: male degli aviatori). I disturbi sono di tipo ed entità variabili a seconda della capacità individuale di adattamento, della rapidità dell’ascensione, dell’eventuale sforzo fisico da questa comportato, dalla durata di permanenza ad alte quote, ecc. Comprendono: sofferenze neuropsichiche (astenia, cefalea, torpore, vertigini, allucinazioni; nei casi gravi convulsioni e respiro di Cheyne-Stokes), respiratorie (iperventilazione polmonare per aumento degli atti e della profondità del respiro), circolatorie (inizialmente aumento della pressione arteriosa e poi – per l’intervento di segni di sofferenza miocardica – ipotensione, da cui tendenza a lipotimia e al collasso), ematologiche (aumento dei globuli rossi e comparsa di microcitosi, trombosi capillari e dei piccoli vasi). La patogenesi della sindrome è attribuita alla condizione di anossia dovuta alla diminuzione della pressione parziale dell’ossigeno nell’alveolo polmonare, in rapporto alla diminuzione della pressione barometrica.