PERDICA, Malattia di
È il titolo (Aegritudo Perdicae) di un carme non privo di pregi, che tratta dell'incestuoso amore per la madre, che Venere, offesa, fa divampare, con l'aiuto di Cupido, nell'animo del principe Perdica. I medici, chiamati per curare il giovane, non riescono a diagnosticare il male. Il solo Ippocrate ne trova per caso la natura e l'origine, ma non il rimedio. P. si uccide. La favola risale probabilmente alla Biografia d'Ippocrate dello Pseudo-Sorano. Certe particolarità di lingua e di prosodia non rendono inverosimile l'attribuzione del carme a Draconzio. Il testo in Baehrens, Poetae Latini Minores, Lipsia 1888, V, p. 112 segg.
Bibl.: M. Schanz, Gesch. der röm. Lit., IV, ii, Monaco 1920.