Vedi Maldive dell'anno: 2012 - 2013 - 2014 - 2015 - 2016
La Repubblica delle Maldive, situata nell’Oceano Indiano a sud-ovest dell’India, è composta da circa 1200 isole. Alla fine dell’Ottocento il Sultanato delle Maldive passò sotto il controllo del Regno Unito che mantenne un protettorato sulle isole sino al 1965. Dopo tre anni di transizione si costituì la Repubblica delle Maldive. Da allora, la politica estera maldiviana è stata improntata su tre direttrici principali: il non allineamento durante gli anni della Guerra fredda, il mantenimento di solide relazioni con tutti i paesi dell’Asia meridionale e, infine, la partecipazione all’Organizzazione della conferenza islamica, in virtù della sua natura di stato a maggioranza musulmana, dove l’Islam ricopre il ruolo di religione ufficiale e fonte del diritto. La maggior preoccupazione delle Maldive riguarda il rischio di un innalzamento del livello dei mari come conseguenza del riscaldamento globale: secondo alcuni studi, infatti, il fenomeno potrebbe portare alla scomparsa del paese entro il 2100, tanto da spingere il governo a impegnarsi attivamente in una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica internazionale sulle conseguenze dell’emissione di CO2. Dopo trent’anni di dominio politico da parte dell’ex presidente Maumoon Abdul Gayoom, nel 2008 il Partito democratico di Mohamed Nasheed ha vinto le elezioni presidenziali, finalmente multipartitiche. La nuova Costituzione, ratificata nello stesso anno, ha separato il potere esecutivo da quello legislativo e Nasheed ha posto il rafforzamento delle istituzioni democratiche come priorità dell’azione governativa.
Nel febbraio 2012, a seguito dell’incarcerazione per corruzione di un giudice della Suprema corte maldiviana, e dopo diverse settimane di proteste e scontri tra polizia e opposizioni, Nasheed è stato costretto a dimettersi e a consegnare il potere al vice presidente Mohammed Waheed Hassan Manik. Motivo del contendere erano le riforme costituzionali che Nasheed avrebbe voluto introdurre, volte a liberalizzare alcune professioni, aprire centri di massaggio anche fuori dai grandi alberghi e, soprattutto, abolire la preminenza assoluta della religione islamica sulle altre fedi come previsto dalla Costituzione.
Sotto il profilo economico, le Maldive hanno dovuto affrontare gravi perdite seguite allo tsunami del dicembre 2004, che ha provocato una contrazione del pil pari al 5%. Il settore del turismo ha però trainato la ripresa e, congiuntamente alla diversificazione economica intrapresa dall’esecutivo soprattutto nella finanza pubblica, ha premesso di stabilizzare la crescita annuale del pil intorno al 7%. Il turismo, grazie anche al suo indotto, di oltre 800 milioni di dollari l’anno (circa il 28% del PIL nazionale), contribuisce a compensare una bilancia commerciale che registra crescenti saldi negativi.