MALE (fr. mal; sp. mal; ted. Übel "male fisico", Böse "male morale"; ingl. evil, ill)
Dei tre concetti di male che il Leibniz distingue nella Teodicea, quello che si presenta più spontaneo alla riflessione umana è il male fisico: il dolore, o il danno sentito come dolore. Ma la saggezza di tutti i tempi ricordò all'uomo l'inevitabilità del patire per ogni essere finito; e se la radice del dolore è il desiderio, come dice la sapienza indiana, o se causa del soffrire è il peccato, come dice la Bibbia, desiderio e peccato sono concepibili solo in un essere finito. Così il male fisico è ricondotto al male metafisico: la finitezza, o, come dissero i filosofi greci, la privazione, la negatività, il non essere. Il quale fu talora identificato con la "materia", a sua volta intesa come privazione d'ogni forma; ma quante volte questo principio della negatività accennò a sostantivarsi in un Non-essere antagonista dell'Essere, in un male antagonista del bene, tante volte di tale dualismo ebbe ragione il monismo del bene, che presso Plotino in polemica con gli gnostici, e presso Agostino in polemica con i manichei, dimostrò che nulla che è, è male, sebbene male possa dirsi rispetto al maggiore bene di cui è privo. Il male metafisico, dunque, è impensabile come male; e, pensabile come minor bene, al bene rimane ricondotto.
Tutt'altra questione è da fare del male morale, ammissibile solo in esseri che non siano già per natura ciò che possono e devono diventare per loro proprio volere, e da natura abbiano solo una coscienza che fa loro obbligo di diventare per proprio sforzo ciò che devono essere e non sono. Se si ammette tale coscienza normatrice e imperativa, male è il resistere al comando, udito ma non ascoltato, della coscienza. Né questo male morale, che è la colpa, è suscettibile, come il metafisico, di riduzione dialettica al bene: perché se il male metafisico è male solo perché privazione di maggior bene e quindi, positivamente considerato, è nulla, il male morale è positiva ribellione e opposizione al comando della coscienza.