MALIKSHĀH
. Sultano selgiuchide, il terzo dei "grandi Selgiucchi" che tennero nel sec. XI uno e integro il territorio conquistato con Togrul Beg entro la parte orientale dell'impero islamico, mentre dopo di lui quell'unità fu spezzata in formazioni statali minori. M. nacque nel giumādà I 447 èg. (agosto 1055), e successe al padre Alp Arslān nel 465/1072. Per quasi tutto il suo regno sotto cui la potenza selgiuchide raggiunse la massima espansione a oriente con l'effettiva sottomissione della Transoxiana e del Turkestan cinese, e guerreggiò a occidente con successo contro i Bizantini, il sultano ebbe al suo fianco quale fidato ministro il visir Niẓām al-Mulk (v.). I rapporti col califfo di Baghdād, verso di cui i sultani erano in formale dipendenza e in effettiva supremazia, furono nel complesso buoni; nel 479-1086, M. diede una propria figlia, Tarkan Khātūn, in moglie al califfo al-Muqtadī. La scomparsa di Nizām al-Mulk (1092), assassinato dagl'Ismaeliti, fu seguita da quella del sultano (shawwāl 485/ novembre 1092) e da gravi complicazioni nella successione, che spezzarono l'unità dell'impero.