MALMESBURY (A. T., 47-48)
Piccola città nel Wiltshire, Inghilterra, a 30 km. a NE. di Bath; collegata con un braccio alla ferrovia Bristol-Swindon. Sorge su un'altura quasi interamente circondata dal fiume Avon e da un piccolo affluente. Nel 1931 aveva una popolazione di 2234 ab. (2407 nel 1921). Tra le industrie si contano fabbriche di birra, concerie, lavorazioni della seta e delle trine. Notevole è il commercio agricolo.
Maildulphus, monaco scozzese o irlandese che venne in Inghilterra circa il 635, fondò un eremitaggio presso quella che è ora la moderna Malmesbury. Egli raccolse attorno a sé discepoli, formando il primo nucleo dell'abbazia di cui fu primo abbate il discepolo Aldhelm e che Etelstano e altri re sassoni arricchirono di reliquie e donazioni. Attorno l'abbazia sorse e s'ingrandì Malmesbury, che all'epoca del "Domesday Book" costituiva uno dei due unici borghi del Wiltshire ed ebbe un notevole sviluppo al tempo di Enrico I. La regola benedettina vi fu introdotta da S. Dunstano. Nel Medioevo aveva una notevole lavorazione di stoffe; il commercio della lana ancora fioriva nel 1751.
Dell'insieme di edifici costituenti l'abbazia. di Malmesbury restano ora solo alcune parti della chiesa romanica la cui navata maggiore, comprendente sei delle antiche campate, è stata restaurata e serve ora da chiesa parrocchiale. Notevoli le ricche decorazioni plastiche del portico meridionale e del frontone, le vòlte e il fastoso ornato romantico dell'interno. Guglielmo di Malmesbury, il cronista, morto nel 1145, fu bibliotecario dell'abbazia.
Bibl.: T. Perkins, Abbey Churches of Bath a. Malmesbury, Londra 1901; H. Brakespear, in Archaeologia, LXIV (1913).