MALOCCHIO
. Si chiama così il potere attribuito ad alcuni uomini o a specie animali (rospo, ecc.), di cagionare altrui anche inconsciamente mali fisici e morali con la forza dello sguardo. Si ritiene d'ordinario congenito, ma che si possa acquistare (p. es., da chi tocchi la mano d'una strega morente). Segni esteriori che caratterizzano l'uomo capace di adocchiare sono gli occhi torvi, loschi, guercia punta, acuminati, di colore rosso o blu, ecc. Si adoperano come mezzi preventivi gli amuleti (v.), e come mezzi di neutralizzazione i carmi magici, gli esorcismi, le suffumigazioni e altre pratiche. Largamente adoperata sia per scoprire l'esistenza del maleficio, sia per scacciarlo è l'"acqua dell'occhio" variamente preparata (con tre chicchi di grano, con alcune gocce d'olio, con una medaglia benedetta, ecc.): si fa bere all'ammalato o si spruzza sul suo corpo. Diffusa è la credenza che nella pupilla del colpito si possa osservare il riverbero dell'occhio del presunto iettatore, in forma di punto luccicante (v. anche iettatura).
Bibl.: Elworthy, The evil eye, Londra 1895; G. Seligmann, Der böse Blick und Verwandtes, Berlino 1910; Tuchmann, La fascination, in Mélusine, XI; J. Leite de Vasconcellos, A figa, Oporto 1925; M. R. Wagner, Il malocchio e le credenze affini in Sardegna, in Lares, II (1913), pp. 129-150.