Malta
Stato insulare dell’Europa meridionale.
Colonizzata dai fenici, poi dai cartaginesi, M. subì l’influsso dei greci di Sicilia. I romani la conquistarono nel 218 a.C., unendola alla provincia di Sicilia. Nel 4° sec. d.C. fu attribuita all’impero d’Oriente; preda dei vandali e poi dei goti, fu infine riconquistata a Bisanzio da Belisario nel 533. Occupata dagli arabi (9° sec.), fu presto sottomessa al governo musulmano della Sicilia; il dominio musulmano durò fino al 1091, quando Ruggero il Normanno liberò la Sicilia e occupò M.; i musulmani però furono espulsi solo nel 13° sec., con Federico II. Passata agli angioini (1266) e agli aragonesi (1283), con questi ultimi M. ebbe ordinamenti uguali a quelli della Sicilia. Nel 1530 fu concessa da Carlo V all’Ordine di S. Giovanni, scacciato da Rodi nel 1522, che poté così riprendere da M. le sue lotte contro turchi e barbareschi. Da maggio a sett. 1565 l’isola subì il «Grande assedio» posto dai turchi di Solimano II al comando di Mustafà pascià: la resistenza dei cavalieri e dei maltesi fu alimentata da spedizioni di soccorso spagnole, genovesi, napoletane, siciliane, toscane; infine Mustafà pascià fu costretto ad arrendersi. La politica accentratrice dell’Ordine non mancò di suscitare vampate di ribellione, tanto più da quando, alla fine del 18° sec., il consiglio popolare non fu più convocato. Fu però la conquista francese (1798), nel corso della spedizione di Napoleone in Egitto, a porre fine al dominio dei Cavalieri, che furono scacciati e non rimisero più piede a Malta. Nel 1800 H. Nelson assediò l’isola e, nel 1801, i francesi capitolarono. M. passò all’Inghilterra per il Trattato di Parigi del 1814, divenendo colonia della Corona britannica, retta da un governatore. L’autogoverno, concesso nel 1921, fu sospeso due volte, finché nel 1936 non si tornò al governatorato. Durante la Seconda guerra mondiale M. e soprattutto il porto di Valletta furono il centro di difesa delle posizioni britanniche nel Mediterraneo. Dopo la guerra il governo britannico concesse a M. una limitata autonomia, in base alla Costituzione entrata in vigore il 5 sett. 1947, che fu però abrogata nel 1959, a seguito delle dimissioni del governo Dom Mintoff (apr. 1958) e dei disordini che ne seguirono. Nel 1962 il primo ministro G. Borg Olivier (salito al potere in seguito alle elezioni del febbr. 1962 vinte dal Partito nazionalista) richiese che M. divenisse indipendente, rimanendo nell’ambito del Commonwealth. L’indipendenza fu concessa due anni dopo.
Le elezioni generali del 1966 videro la vittoria del Partito nazionalista e la conferma nella carica di primo ministro di G. Borg Olivier. Nel 1971, dopo la vittoria laburista, salì al potere Dom Mintoff, che tra i suoi primi atti denunciò l’accordo di difesa stilato con il Regno Unito nel 1964 e allontanò da M. il comando navale Sud della NATO. Dopo aver concluso con l’URSS un’intesa commerciale per l’uso dei cantieri navali di M., Mintoff chiese alla Gran Bretagna l’immediato pagamento di oltre 4 milioni di sterline o il ritiro dei suoi contingenti. Dopo una seria tensione nel 1972 veniva raggiunto un accordo per il versamento, per 7 anni, di 14 milioni di sterline annue (suddivise fra la Gran Bretagna e gli altri Paesi della NATO) e la riduzione a 3500 uomini del contingente britannico di stanza a M., in previsione del suo definitivo ritiro per il 1979. Ciò permise l’avvio di un nuovo piano di sviluppo agricolo-industriale e di una politica estera tesa a fare dell’isola un Paese non allineato. Intanto un accordo firmato nel 1970 con la Comunità europea prevedeva libero accesso al mercato comune e agevolazioni tariffarie. Nel 1974 M. divenne una Repubblica e ne fu eletto presidente A. Mamo, cui succedettero nel 1976 A. Buttigieg e nel 1982 A. Barbara. Il governo laburista continuò la politica di non allineamento e di neutralità e stabilì intese politiche in questa direzione con l’Italia e l’URSS; nel 1984 fu firmato un trattato quinquennale di collaborazione con la Libia. Mintoff si ritirò nel 1984, sostituito da M. Bonnici, che rinegoziò i trattati con l’Italia e con la Comunità europea. Nel 1987, dopo 16 anni di prevalenza laburista, i nazionalisti vinsero le elezioni, e così ancora nel 1992. Il primo ministro E. Fenech-Adami non modificò la linea di politica estera, se non per la ricerca di relazioni più stabili con i Paesi occidentali e in partic. con la Comunità europea, ma nelle elezioni politiche del 1996 la scelta europeista penalizzò il Partito nazionalista a vantaggio dei laburisti di A. Sant, sostenitore del recupero della piena neutralità del Paese in campo internazionale e contrario all’ingresso nell’Unione Europea. Nell’ag. 1998, tuttavia, la fragile maggioranza governativa entrò in crisi. Le nuove elezioni segnarono la vittoria del Partito nazionalista e il ritorno di Fenech-Adami. Nel 2002 il vertice dell’Unione Europea di Copenaghen diede il via libera all’ingresso di M. per il 2004 e nel 2003 l’adesione venne approvata da un referendum. In aprile le nuove elezioni politiche furono vinte dal Partito nazionalista e L. Gonzi subentrò a Fenech-Adami, che divenne presidente. Nel 2008 M. è entrata anche nell’area monetaria dell’euro. Nel 2009 è stato nominato presidente il laburista G. Abela.