Malta
Geografia umana ed economica
di Anna Bordoni
Stato insulare dell'Europa meridionale. La popolazione (378.132 ab. al censimento del 1995; 402.000 a una stima del 2005), per il 92% urbana, è costituita da maltesi (93,8%) e da alcune minoranze, tra cui gli inglesi. La capitale Valletta (7170 ab. nel 2004) fa parte integrante di una conurbazione urbano-portuale di oltre 200.000 abitanti. L'economia di M., che nel maggio 2004 è entrata a far parte dell'Unione Europea, è caratterizzata da un ridimensionamento del settore agricolo, da un potenziamento dell'apparato industriale e dallo sviluppo delle attività di servizio. La politica economica maltese punta ad attirare investimenti stranieri nel settore industriale, garantendo stabilità politica, presenza di infrastrutture e di servizi alle imprese, disponibilità di manodopera e agevolazioni fiscali e finanziarie. L'agricoltura, spesso in serra e irrigua, occupa solo il 2,5% (2005) della popolazione attiva e contribuisce per il 2,4% alla formazione del PIL. Il settore secondario (28,6% degli attivi e 23,2% del PIL) annovera attività prevalentemente manifatturiere (rami alimentare, tessile, dell'abbigliamento, meccanico, lavorazione delle materie plastiche e del legno), registrando una crescita nei comparti elettronico, informatico, farmaceutico e degli strumenti di precisione. Tuttavia la vera forza economica dell'isola consiste nel turismo, il quale procura entrate in valuta che a partire dagli anni Settanta del secolo scorso sono state in costante crescita: nel 2004 gli ingressi sono stati 1.127.400 e gli introiti pari a 0,94 miliardi di dollari. A fronte dei positivi risultati economici raggiunti dal Paese (nel periodo 1990-2002 il PIL è cresciuto, in termini reali, del 4,2% annuo) non mancano quelli negativi; in particolare, M. registra un elevato deficit pubblico e un altrettanto consistente deficit commerciale, condizionato tra l'altro dal rialzo dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali e dalle importazioni di materie prime per l'industria e di beni di consumo.
Storia
di Francesca Socrate
Dal 1987, anno in cui la necessità di una maggiore stabilità governativa aveva portato all'introduzione di un emendamento costituzionale che trasformava il sistema elettorale in senso maggioritario, la vita politica di M. fu caratterizzata da un progressivo rafforzamento di una delle due principali forze politiche del Paese, il Partito nazionalista (Partit Nazzjonalista, PN), di orientamento conservatore. A eccezione di un breve periodo (1996-1998) in cui era stato sostituito alla guida del governo dal tradizionale avversario, il Partito laburista (Partit Laburista, PL), sotto la guida di E. Fenech-Adami il PN aveva governato da quello stesso 1987 secondo una linea che, coniugando un'impostazione sostanzialmente liberista con una scelta di campo decisamente europeista, sembrava incontrare le attese di larghissima parte dell'opinione pubblica maltese. Riaperte pertanto nel febbraio 2003 le trattative per l'ingresso nell'Unione Europea, nel marzo l'elettorato maltese si espresse attraverso un referendum consultivo a favore di tale ingresso con il 53,6% dei voti. La scelta europeista dell'elettorato trovò d'altronde una conferma politica nelle elezioni legislative dell'aprile dello stesso anno, che assicurarono al PN e a Fenech-Adami, capo del governo, la maggioranza assoluta (35 seggi su 65). Nel 2004 Fenech-Adami, dopo essere stato sostituito da L. Gonzi alla guida del partito e del governo, fu eletto in marzo alla presidenza della Repubblica. Nel maggio dello stesso anno il Paese divenne membro effettivo dell'UE. La prossimità geografica di M. alle coste dell'Africa settentrionale, rendendola una meta privilegiata dell'immigrazione clandestina verso l'UE, aprì nel Paese gravi tensioni che esplosero nel 2005 in una serie di manifestazioni guidate da Alleanza nazionale repubblicana (Alleanza Nazzjonali Republikana, ANR), un nuovo gruppo politico di estrema destra, nazionalista e xenofobo.