MALTA (XXII, p. 43)
La revoca del ministero nazionale (2 novembre 1933) fu seguita da altre disposizioni, le quali aggravarono la crisi e dimostrarono l'intenzione del governo britannico di privare Malta d'ogni forma d'autonomia e combattere i valori ideali e spirituali che alimentano la coscienza nazionale di quegli isolani. Nuove lettere patenti del 16 agosto 1934, entrate in vigore il 1° ottobre, abolirono totalmente l'italiano nei tribunali, in ogni ramo dell'amministrazione e nella legislazione; un'ordinanza governatoriale del 6 ottobre 1934 rese obbligatorio l'uso del maltese e dell'inglese nell'insegnamento delle materie di legge, ingegneria e architettura nell'università; un'ordinanza del 31 maggio 1935 abolì l'obbligo dell'uso dell'italiano negli atti notarili; un'altra ordinanza del gennaio 1936 soppresse l'uso dell'italiano nelle facoltà di medicina e di chirurgia dell'università.
Durante il conflitto italo-etiopico del 1935-1936 e la conseguente tensione italo-inglese Malta visse sotto un più severo regime poliziesco; professori italiani furono licenziati; funzionarî maltesi furono revocati perché sospetti di nutrire sentimenti d'italianità; l'Istituto italiano di cultura fu chiuso (luglio 1936). Infine, a suggello di tutti i provvedimenti precedenti, il 2 settembre 1936 andarono in vigore le lettere patenti, in data 12 agosto 1936, con le quali si abolì la costituzione del 1921 e le disposizioni che l'avevano emendata; si stabilì che il governatore, per delega del re, accentrasse nelle sue mani tutto il potere esecutivo e legislativo, senza organi rappresentativi popolari, con l'assistenza di un consiglio esecutivo formato di alti funzionarî e persone di sua nomina. Fu inoltre disposto che le lingue ufficiali riconosciute fossero il maltese per i tribunali e l'inglese per l'amministrazione. Il 3 settembre dello stesso anno si dispose l'uso esclusivo del maltese e dell'inglese per le scuole e per gli atti notarili.
L'amministrazione diretta del governo britannico a Malta non è stata felice neppure dal lato finanziario. Le spese sono grandemente cresciute, aprendo nel bilancio deficit che il governatore ha cercato di sanare con provvedimenti fiscali. Contro un'ordinanza fiscale del governatore insorse lo stesso lord Strickland, che pure aveva fatto del suo meglio per violare le libertà costituzionali a Malta, affermando, in base al principio no taxation without representation, che i Maltesi non erano tenuti a pagare imposte non votate dai rappresentanti del popolo. Il suo ricorso fu respinto dalla Corte civile di Malta l'11 ottobre 1937, ma venne accolto dalla Corte d'appello di Malta con sentenza del 4 marzo 1938 (bene analizzata nel giornale Malta del 7 marzo), in cui si sostiene che i Maltesi riconobbero la sovranità inglese in cambio del rispetto dei loro privilegi, che, ad ogni modo, il sovrano britannico con la costituzione del 1921 s'era svestito del potere di legiferare con ordini in consiglio o lettere patenti nei confronti dei Maltesi, fuorché in materie riservate, e che tale potere non gli è stato espressamente conferito con la costituzione del 1936. Il governatore dispose che la sentenza del 4 marzo 1938 (le cui conseguenze giuridiche e politiche sono evidentemente considerevoli) fosse sospesa finché si pronunziasse su essa il Consiglio privato di sua maestà. Intanto a Malta, con la speranza che la sentenza del consiglio privato riparasse ai torti commessi, le associazioni dei professionisti e la stampa nazionale auspicavano che nel quadro del miglioramento delle relazioni anglo-italiane, preannunziato dagli accordi di Roma del 16 aprile 1938, fosse compreso il ristabilimento di condizioni normali per il mantenimento delle prerogative culturali del popolo maltese.
Bibl.: A. Orlandi, La lingua italiana a Malta. Le violazioni costituzionali, in Rassegna di politica internazionale, Milano, agosto-settembre 1934, pp. 387-410; E. Rossi, Il dialetto maltese e la questione linguistica di Malta, in Archivio storico di Malta, VII (1936), pp. 468-476; La questione costituzionale e linguistica di Malta dopo il colpo di stato del 2 novembre 1933, Malta 1935; L. Preti, GLi Inglesi a Malta, Milano 1938.