mamma
Esclusivo della Commedia; si registra quasi sempre in rima. In VE II VII 4 D. elenca questo termine, insieme con babbo, mate e pace, fra i vocabula... puerilia, che, propter sui simplicitatem, sono considerati inadatti al volgare illustre dello stile tragico. V. VOCABOLI, TEORIA dei.
Appunto come voce fanciullesca, quindi con una chiara sfumatura semantica rispetto al più nobile, ma anche più generico, ‛ madre ', il termine ricorre due volte in sede di paragone: Pg XXX 44 volsimi a la sinistra col respitto / col quale il fantolin corre a la mamma quando ha paura o quando eh è afflitto, e Pd XXIII 121 come fantolin che 'nver'la mamma / tende le braccia, poi che 'l latte prese, ove la presenza del termine accanto a fantolin indica, senza ombra di dubbio, il particolare accento affettivo che D. ha inteso conferirgli e in cui precisamente consiste lo scarto di significato rispetto a ‛ madre '.
Con una precisa intenzione semantica il sostantivo è usato anche in lf XXXII 9 non è impresa da pigliare a gabbo / discriver fondo a tutto l'universo, / né da lingua che chiami mamma o babbo, comunque voglia intendersi l'espressione: o nel senso, più naturale e più ovvio, di linguaggio infantile - " i fanciulli sono quelli che chiamano mamma e babbo, quando vogliono chiamare lo padre e la madre ", Buti -, cioè limitato nelle sue possibilità espressive (interpretazione difesa particolarmente dal D'Ovidio e condivisa in genere dalla maggioranza degli studiosi, anche per l'evidente affinità con Pd XXXIII 106-108) ovvero, ipotizzando un preciso riferimento al citato passo di VE II VII 4, nel senso di linguaggio volgare, locutio vulgaris, in qua et mulierculae comunicane (Ep XIII 31), come intendono altri commentatori. Comunque, il polilinguismo della Commedia tollera il termine m., sia pure in rima, anche quando non vi sia una particolare sfumatura semantica che possa giustificarlo: come in Pd XIV 64 non pur per lor, ma per le mamme, / per li padri e per li altri che fuor cari: " con-giungendo mamme con padri e non con ‛ babbi ', - chiosa opportunamente il Lombardi - segno è che non vuole D. qui cotal voce per fanciullesca ". Come voce fanciullesca, in senso figurato, sembra invece usato il termine nelle parole di Stazio: l'Eneïda... mamma / fummi, e fummi nutrice, poetando (Pg XXI 97): " mamma ei la dice a modo di picciol fanciullo, a dinotare che non più di tale si teneva al paragone " (Andreoli); qualche commentatore antico intendeva " mammella ", " puppola " (Buti). v. anche NUTRICE.