Manchester
Città dell’Inghilterra, nella contea metropolitana della Grande Manchester. Scarse notizie si hanno della più antica storia di M., che fu stazione commerciale e militare in epoca romana. Circa l’anno 690 d.C. divenne residenza di Ina ed Etelberga, sovrani sassoni di Wessex; più volte attaccata dai danesi invasori dell’Inghilterra, fu pressoché distrutta e ricostruita e nel 923 fortificata da re Edoardo il Vecchio. Poco dopo la conquista normanna (1066) M. è ricordata come uno dei centri maggiori del Lancashire sudorientale, alle dipendenze feudali dei Gresley, che erano i signori del territorio compreso tra la Mersey e la Ribble; e nel 1301 la città ricevette da T. Gresley le prime libertà comunali. Sotto la protezione dei suoi baroni e amministrata da autonome corporazioni cittadine, M. crebbe presto in importanza economica, fiorente sin dal sec. 13° per l’industria tessile della lana; e nella prima metà del sec. 16° era celebrata come la più popolata, attiva e modernamente costruita città dell’intero Lancashire. La Riforma, che vi era stata introdotta una prima volta nel 1547, fu abolita da Maria la Cattolica, ma con il successore Edoardo VI trovò in M. uno dei maggiori centri di diffusione. Nuovo impulso ricevette l’industria cittadina, nella prima metà del sec. 17°, per l’introduzione della tessitura del lino, che veniva importato dall’Irlanda; e nello stesso periodo di tempo prosperava a M. anche l’industria cotoniera. Poco tempo dopo, nel corso della guerra civile, i suoi mercanti sostennero vittoriosamente il confronto con le truppe regie di lord Strange, «il grande Stanley», sotto la guida di un avventuriero tedesco, il colonnello Rosworn; ma i giacobiti vi trovarono seguaci numerosi, specie fra il clero anglicano, durante i loro tentativi insurrezionali del 1715 e poi del 1745. Alla metà del sec. 18° M. aveva già carattere di centro manifatturiero, dove la direzione della produzione dei fustagni e di altri tessuti di cotone era in mano a piccoli o medi capitalisti. L’interesse predominante di un ceto formato da mercanti-imprenditori, non ostacolato da alcun vincolo corporativo, determinò il trionfo di tendenze decisamente liberali. D’altra parte il carattere capitalistico che l’industria tessile andò assumendo, dopo il 1750, a M. e nei suoi dintorni, trovò conferma anche nelle coalizioni di resistenza al padronato formatesi fra operai tessitori. Quando fu approvato il Reform act del 1832, M. ebbe una sua rappresentanza parlamentare; fu poi eretta in sede vescovile (1847) ed ebbe statuti e rango di city, nel 1853.
Movimento di pensiero economico imperniato sulla dottrina del libero scambio di A. Smith. Esso ispirò la lunga e vivace campagna, svolta soprattutto dalla Camera di commercio di M. e dall’Anti-corn-law league, per ottenere la realizzazione della teoria liberistica e in partic. l’abolizione del dazio di importazione sui cereali. Il trionfo finale nella lotta, iniziata nel 1838 e conclusasi tra il 1846 e il 1849, portò l’Inghilterra al libero scambio e indirizzò al liberalismo anche altri Paesi europei.