CAMPERIO, Manfredo
Viaggiatore, scrittore, uomo politico, nato a Milano il 30 ottobre 1826, morto a Napoli il 29 dicembre 1899. Studiò a Dresda e a Graz e ritornato poi a Milano partecipò con fervore al movimento nazionale che condusse ai moti del'48. Dopo aver tentato di recarsi in Ungheria, riparò a Londra e quindi fu in Australia e in Malesia finché, subite varie vicende, rimpatriò nel 1857. Prese parte alle campagne del 1859 e del 1866. Quindi si recò a Ceylon e nell'India, che largamente percorse, e rientrato in Italia si adoperò validamente presso il Rubattino perché, aperto il Canale di Suez, attivasse una linea di navígazione per l'India e propugnò l'opportunità di fare di Brindisi la testa di linea per la valigia indiana e per le comunicazioni con l'Oriente asiatico. Fu eletto deputato nel 1874, ma presto si ritrasse dalla vita parlamentare. Nel 1877 assumeva la direzione di un periodico geografico con indirizzo commerciale e coloniale che intitolò L'Esploratore, intorno al quale raccolse una nutrita schiera di collaboratori e di corrispondenti anche stranieri. L'anno seguente costituì la Società di esplorazione commerciale in Africa, della quale L'Esploratore divenne l'organo. Fra i primissimi a richiamare l'attenzione dell'Italia sulle coste libiche, organizzò missioni di studio dlle quali personalmente partecipò, visitando nel 1880 la Tripolitania e nel 1881 la Cirenaica, che attraversò due volte in senso inverso da Bengasi a Derna e riferendone ampiamente nel suo giornale. Lasciata nel 1884 la direzione dell'Esploratore, proseguì con ardore la sua opera di propaganda, nella quale ravvisava la futura fortuna dell'Italia, compiendo ripetuti viaggi in Eritrea, in India, ecc., scrivendo in riviste e giornali e mantenendosi, dal suo ritiro della villa di La Santa, presso Monza, in rapporti continui con uomini politici viaggiatori e studiosi.
Bibl.: A. Blessich, Manfredo Camperio, in Boll. Soc. Geogr. It., 1900 pp. 142-154; P. Vigoni, M. Camperio, in L'esplorazione commerciale, 1900, fasc. 1°. Un'autobiografia del C. riveduta e completata dalla figlia Sita Mejer fu pubblicata a Milano nel 1917.