MANGESTÙ HAYLAMĀRYĀM
Uomo politico etiopico, nato intorno al 1940. Ufficiale di carriera, fece parte del gruppo di militari, presto denominato Därg, che nel 1974 attuò l'azione rivoluzionaria in seguito alla quale fu abolita la monarchia e formato il nuovo stato etiopico di espressione marxista-leninista. Abile e deciso, riuscì a superare a suo vantaggio i violenti contrasti interni tra i membri del Därg, rimanendo alla fine unico protagonista e detentore assoluto del potere. Assunta dal 1977 la carica di capo dello Stato, M. promosse negli anni Ottanta il consolidamento del regime e la sua trasformazione in senso civile: nel 1984 fu fondato il Partito dei lavoratori etiopici, del quale M. fu eletto segretario generale, e nel 1987 fu approvata, tramite referendum, una nuova costituzione; nello stesso anno, con la fine del governo militare e la proclamazione della Repubblica popolare democratica dell'Etiopia, M. divenne presidente della Repubblica. Nel 1989 un colpo di stato inteso a rovesciare M. abortì, con conseguente condanna a morte ed esecuzione dei generali responsabili.
La situazione politica ed economica dell'Etiopia andò sempre peggiorando negli anni successivi per il venire meno dell'appoggio dell'URSS e soprattutto per il fallimento dei tentativi di stroncare la lotta armata condotta incessantemente dal Fronte di liberazione dell'Eritrea, cui si aggiunse nel 1990 il Fronte di liberazione del Tigrai. L'incalzare delle vittorie dei due Fronti, ora in azione concomitante, costrinse M. prima a dirsi disposto a lasciare il potere purché fosse salva l'unità politica dello stato etiopico (aprile 1991), poi, in seguito al cedimento totale delle forze militari governative etiopiche, ad abbandonare furtivamente il paese il 21 maggio 1991, con l'assenso delle forze di liberazione del Fronte democratico rivoluzionario popolare etiopico (in cui erano confluiti il Fronte popolare di liberazione del Tigrai e il parallelo Movimento democratico popolare dell'Etiopia) e con il favore delle potenze occidentali, principalmente gli Stati Uniti. M. si rifugiò nello Zimbabwe.
Bibl.: M. e D. Ottaway, Ethiopia, Empire in revolution, New York 1978, in part. pp. 134-35; Ch. Prouty, E. Rosenfeld, Historical dictionary of Ethiopia, Metuchen (USA) 1981, s. v.; Ethiopia Profile, 23, Londra 1987, p. 19 [in amarico]; Afrique contemporaine, 159 (1991), pp. 90-91; P.B. Henze, Ethiopia in 1990: the revolution unraveling, Santa Monica (California) 1991; Id., Ethiopia in 1991: peace through struggle, ivi 1991.