MANGROVE (o Mangrovie)
Con questo nome è comunemente indicato un caratteristico tipo di vegetazione legnosa che riveste le sponde degli estuarî e delle lagune salmastre tropicali e le spiaggie basse e fangose allagate permanentemente o durante l'alta marea; e che penetra anche nell'interno delle terre, lungo le sponde del corso inferiore dei grandi fiumi. Veduta dal mare, questa formazione ha l'aspetto di una bassa foresta o di una fitta boscaglia, di colore intensamente verde, molto intricata, o alquanto elevata sopra il livello dell'alta marea da un intreccio inestricabile di radici avventizie, o intersecante fittamente il suolo pantanoso, con un groviglio di radici e di pneumatofori, sporgenti dal fango o dall'acqua.
Ben ventisei specie: una sola erbacea (Acanthus ilicifolius), le altre legnose, appartenenti a nove famiglie (Meliacee, Rizoforacee, Combretacee, Litracee, Rubiacee, Mirsinacee, Acantacee, Verbenacee e Palme), concorrono a costituire la formazione nei varî paesi ove è diffusa. Le Mangrove appaiono più varie nel mondo antico, dall'Africa sino all'Australia (22 specie), che nel nuovo mondo (coste atlantiche e pacifiche dell'America; quattro sole specie dei generi Rhizophora, Laguncularia e Avicennia).
Particolari disposizioni rendono possibile a queste piante la vita in stazioni tanto speciali. Così il sustrato poco consistente, spesso ricoperto da uno strato d'acqua soggetto al moto ondoso e alle variazioni di livello dipendenti dalla marea, rende necessarie robuste radici aeree (Rhizophora, Ceriops), particolarmente resistenti a trazioni violente e ripetute; e la difficoltà di compiere la funzione respiratoria nelle parti delle piante immerse nel fango è compensata, non soltanto dalla presenza di numerosi stomi e di grandi lenticelle nella porzione aerea, e da un sistema di aereazione molto efficace per l'eccezionale sviluppo degli spazî intercellulari di tutta la pianta, ma anche da speciali ramificazioni destinate alla presa dell'ossigeno, spingentesi al disopra del sustrato occupato dalle radici, dette pneumatofori. Parimenti alla natura particolare del suolo pervaso da soluzioni saline fortemente concentrate, mentre la chioma dell'albero è esposta all'eccezionale intensità dell'insolazione tropicale, sono dovuti i diversi caratteri di xerofilia presentati dalle foglie di queste piante.
Altre disposizioni caratteristiche sono la facile viviparità, per la quale spesso l'embrione inverdisce e si sviluppa a spese dei frutti ancora portati dalla pianta madre e raggiungendo talora dimensioni tali da sporgere dal frutto in forma di plantula lunga qualche diecina di centimetri e già capace, quando si stacchi, d'impiantarsi nel fango sottostante e di assumervi rapidamente una vita indipendente (Rhizophora, Bruguiera, Ceriops). Inoltre i frutti, i semi e le plantule stesse di molte delle specie di questa formazione, per il grande sviluppo dei loro apparati lacunari, sono capaci di galleggiare e di conservare lungamente la capacità germinativa, diventando attivi agenti di dispersione. Questo spiega la grande estensione assunta dalle singole specie delle Mangrove, nell'ambito delle regioni occupate da questo tipo di vegetazione. Parecchie delle specie di questa formazione hanno importanza pratica per la loro ricchezza in sostanze tanniche; qualcuna fornisce anche legnami pregiati in ebanisteria. Nelle colonie italiane la formazione a Mangrove è presentata soltanto su piccola parte della costa Somala e del corso inferiore del Giuba.
Bibl.: E. Warming, Lehrbuch der ökolog. Pflanzengeographie, Berlino 1918, pp. 303-310, con copiosa bibliografia. Per le piccole stazioni di Mangrove in Somalia: A. Béguinot, Sulla costituzione dei boschi di Mangrovie nella Somalia Italiana, in Boll. Soc. geogr. ital., VII, 3-4, Roma 1918, pp. 295-306.