manifestare [manifestasse, cong. imperf. I singol.; l'aggettivo verbale manifesto usato come partic. pass.]
Il verbo è di uso prevalentemente prosastico, con soggetto ora di persona, ora di cosa; la forma più frequente è l'attiva, ma anche quella con il ‛ si ' passivante è ben rappresentata. Talvolta il verbo regge una proposizione, oggettiva o interrogativa indiretta. Non raro l'accostamento all'aggettivo della stessa radice (v. MANIFESTO). Quanto al significato, nella maggior parte dei casi, soprattutto nel Convivio, il verbo oscilla fra quello del semplice " dire " e quello di " spiegare ", " dimostrare attraverso un ragionamento ", talché non sempre è possibile una distinzione netta; nelle altre opere prevale il valore di " palesare ", " render noto ", anch'esso più o meno accentuato rispetto a " dire " (per iscritto o a voce), cui è spesso accostato.
Si veda infatti Vn XVII 1 Poi che dissi questi tre sonetti... credendomi tacere e non dire più, però che mi parea di me assai avere manifestato...; XL 5 propruosi di fare uno sonetto, ne lo quale io manifestasse ciò che io avea detto fra me medesimo (da accostare a XV 8 ne la seconda [parte del sonetto] manifesto lo stato del cuore); XXVI 9 e XXXIX 3; XXVII 4, seguito da proposizione: manifestando chi è che così parla; Rime CVI 156 Canzone... / prima a lei [alla donna] manifesta / quel che tu se'; Cv III Amor che ne la mente 32 La sua anima pura, / che riceve da lui questa salute, / lo manifesta in quel ch'ella conduce, " manifesta la grazia che riceve da Dio nel corpo, di cui essa anima è forma " (Pazzaglia; cfr. VI 11, dove il passo è commentato, e XIII 10); IV XXX 5 a questi cotali dico che [la canzone] manifesti lo suo mestiere, " cioè, dice il Galvani, il ministero " al quale essa intende (Busnelli-Vandelli, nota al § 4); II IV 7 (due volte, di cui una con il ‛ si ' passivante); IV XX 3 quelli che hanno questa grazia... sono quasi come dei [cfr. Le dolci rime 114-115]... e ciò dare non può se non Iddio solo, appo cui non è scelta di persone, sì come le divine Scritture manifestano, " rivelano " (cfr. Paul. Rom. 2, 11; Ephes. 6, 9; ecc.); Pd XXI 69 più e tanto amor quinci sù ferve, / sì come il fiammeggiar ti manifesta, in relazione a un fatto più visibile e concreto.
Con particolare solennità, trattandosi di argomenti più elevati: Pd I 24 O divina virtù, se mi ti presti / tanto che l'ombra del beato regno / segnata nel mio capo io manifesti, " idest, explicem scripturis... et... dicit umbram, quia veram essentiam nec scit nec potest referre " (Benvenuto); XXIV 127 O santo padre... tu vuo' ch'io manifesti / la forma qui del pronto creder mio, " la sostanza... della... fede " (Scartazzini-Vandelli; e cfr. al v. 52); XXV 96 'l tuo fratello [Giovanni Evangelista] assai vie più digesta / ... questa revelazion ci manifesta, dove al concetto del " palesare ", " render noto ", il digesta aggiunge quello dello " spiegare ", " chiarire ".
Anche al passivo: Vn XVI 1 mi mosse una volontade di dire... parole, ne le quali io dicesse quattro cose... sopra lo mio stato, le quali non mi parea che fossero manifestate ancora per me; Cv I XII 13 con ciò cosa che questa [bontà] sia nel nostro volgare, sì come manifestato è di sopra... e II XV 9, nella forma è manifesto per " è manifestato ", " è detto ". Tale forma ritorna anche altrove, per esempio in un costrutto del tipo di ablativo assoluto: E, manifesto questo, vedere si può... (II XV 2; così anche III I 8).
Anche nella forma riflessiva: Pg XXVI 28 io mi fora / già manifesto, rispondendo alla domanda del Guinizzelli (Dinne com'è che fai di te parete / al sol, vv. 22-23).
Piuttosto per " esporre ", " spiegare ", " dimostrare ", talvolta in quei passi del Convivio in cui D. compendia i vari passi della canzone che sta commentando: II IX 1 dico che in questo verso che comincia: Trova contraro... intendo manifestare quello che... l'anima mia ragionava... E prima brievemente manifesto la cagione del suo... parlare, quando dico..., ecc.; così in IX 2 (seguito da un'oggettiva), III IV 13, X 2. E analogamente, con il ‛ si ' passivante: II II 8 La seconda [parte] è li tre versi che appresso del primo sono: ne la quale si manifesta quel che... spiritualmente si sentiva intra' diversi pensieri; VII 1, IX 3, IV XVII 2; anche Vn XIV 14.
Nel senso di " render chiaro ": Vn XXXIX 7 e XL 8 Questo sonetto non divido, però che assai lo manifesta la sua ragione. Anche nel Convivio, correlato all'aggettivo ‛ manifesto ': E a manifestare ciò che dire s'intende, è da sapere che... (IV XI 2): cfr. al § 1 sarà manifesto [" chiaro "] ciò che detto ho, a proposito della ‛ viltà ' delle ricchezze, il cui raunamento fa crescere la cupiditade, come assai... manifesta e l'una e l'altra Ragione, se li... cominciamenti... de la loro scrittura, si leggono. Oh com'è manifesto [" evidente "], anzi manifestissimo, quelle... essere... imperfette (XII 10). V. anche IV VII 12.
Analogamente per If XIV 7, dove " l'autor nostro descrivendo finge lo luogo al quale era venuto, com'era fatto, dicendo così: A ben manifestar [" illustrare "] le cose nove; cioè questo terzo girone del settimo cerchio " (Buti), dico che arrivammo ad una landa / che... Cfr. ancora Vn XXIII 16 dissi questa canzone... ordinata sì come manifesta [" spiega ", " dimostra "] la infrascritta divisione; Cv IV XVI 5 E però dice Salomone ne lo Ecclesiastes... e così manifesta per quello che dice dinanzi, e XXIII 11; II IX 8, seguito da proposizione (manifesta l'anima... la presunzione loro pericolosa essere stata). Anche al passivo (Che [la scienza] sia perfetta, è manifesto per lo Filosofo nel sesto de l'Etica, IV XII 12; cfr. anche II III 6) e con il ‛ si ' impersonale o passivante: così si manifesta [" si dimostra "] la imperiale maiestade... essere altissima (IV IV 7; cfr. anche XV 7, I VII 3).
Più precisamente con il valore di " esprimere ", in relazione a un ‛ concetto ': Cv I XII 13 in ciascuna cosa di sermone lo bene manifestare del concetto sì è più amato: " Qui l'infinito manifestare è sostantivato, e la locuzione vale ‛ la buona manifestazione, cioè appropriata espressione, del pensiero ' " (Busnelli-Vandelli). Più volte, in questo senso, a proposito del volgare, la cui propria operazione... è manifestare conceputa sentenza (I X 9): lo sermone, lo quale è ordinato a manifestare lo concetto umano, è virtuoso quando quello fa, e più virtuoso quello che più lo fa; onde, con ciò sia cosa che lo latino molte cose manifesta... che lo volgare far non può... più è la vertù sua che quella del volgare (V 12). Sull'inferiorità del volgare rispetto al latino, D. torna più oltre, dove afferma che la difficile materia che sta trattando non è cosa da manifestare a lingua [" ‛ con lingua ', cioè ‛ con parole ' ", Busnelli-Vandelli; e v. tutta la nota ad l.], lingua, dico, veramente volgare (IV XXI 6), ma tale giudizio è attenuato in un altro passo, con l'esaltazione della gran bontade del volgare di sì di cui si vedrà la vertù, sì com'è per esso altissimi e novissimi concetti convenevolemente, sufficientemente e acconciamente, quasi come per esso latino, manifestare; [la quale non si potea bene manifestare] ne le cose rimate, per le accidentali adornezze che quivi sono connesse... sì come non si può bene manifestare la bellezza d'una donna, quando li adornamenti... la fanno più ammirare che essa medesima (I X 12: si noti, nelle due ultime occorrenze, il costrutto intransitivo pronominale e il significato di " palesarsi ", " apparire ").