MANIN
. La famiglia patrizia fiorentina, che partecipò alla vita pubblica della città nativa, sedendo per ben sette volte tra i Gonfalonieri di giustizia, per sei tra i Priori, per cinque nel Consiglio dei duecento, dando uno degli Otto di custodia e balia, e tre podestà di provincia, si trapiantò con un suo ramo nel 1312 nel Friuli. Fu Manino Manin, che chiamato al servizio del Patriarca di Aquileia, fissò la sua dimora a Udine. Intervenne, oltre che nelle azioni militari, nell'attività diplomatica del periodo più movimentato (seconda metà del secolo XV) della storia del patriarcato. Niccolò fu fautore coi Savorgnan della dedizione del patriarcato, nel 1420, a Venezia. Dopo d'allora, godendo di cittadinanza veneta, i M., che, liquidati i loro averi in Toscana, avevano ottenuto e acquistato larghi possessi e feudi nel Friuli, con le contee di Polcenigo e Iamine, coi castelli in Carnia, e più tardi con la contea di Fagagna e di Tolmezzo, diedero alla milizia, nonché paesana, anche straniera, larga attività, pur sedendo nei consigli e nel reggimento civico udinese. Marco, tra la fine del sec. XV e il principio del sec. XVI, militò in Inghilterra, ma allo scoppio della guerra di Cambrai era tra le file veneziane e moriva all'assedio di Padova; Filippo, nella stessa guerra, cadeva alla difesa di Marano; Camillo nella prima metà del Cinquecento fu al servizio delle case imperiali tedesco-ispane, in Germania, in Spagna, in Fiandra; e così poi Giulio Antonio, pronto però a ritornare in patria, alla difesa dell'adottivo Friuli, al principio del sec. XVII. Poco dopo Ludovico otteneva (1651) la contea di Tolmezzo e l'onore del patriziato veneziano per sé e discendenti. L'operosità dei M., assorbita ormai nel metodico, monotono esercizio degli uffici dell'amministrazione aristocratica, fu da allora onesta, ma non di grande rilievo, fino all'ultimo degli attori della tragica vicenda della vita politica veneziana, Ludovico (v.), doge alla fine del sec. XVIII.
Bibl.: Ved. la bibl. della voce manin, ludovico; E. Cicogna, Iscrizioni veneziane, Venezia 1849, I, passim.