MANNESMANN
. Famiglia di inventori e industriali della Vestfalia. Nel 1886 Reinhard (nato a Remscheid il 13 maggio 1856, morto ivi il 20 febbraio 1922) eseguendo, in collaborazione col fratello Max (nato a Remscheid il 30 dicembre 1861, morto ad Aquisgrana il 2 marzo 1915) alcune ricerche per migliorare, mediante compressione, un acciaio per lime di elevate qualità, scoprì il procedimento per la laminazione dei tubi di acciaio senza saldatura, che da lui prese il nome (v. laminazione; tubo). L'invenzione, brevettata in tutto il mondo, fu a distanza di qualche anno sfruttata in appositi stabilimenti a Remscheid (Vestfalia), Bous (Sarre), Komotau (Boemia) e Landore (Galles). Nel 1890 questi stabilimenti si fusero nella Deutsch-Österreichische Mannesmannröhren-Werke A.-G., con sede prima a Berlino, poi a Düsseldorf, dando origine a uno dei più grandi complessi metallurgici tedeschi. Da esso però la famiglia M. si separò fin dal 1893. A Reinhard e Max M., in collaborazione con i fratelli minori Alfred, Karl, Robert e Otto, si dovettero anche altre ricerche, come quella sull'azione degl'idrocarburi nella cementazione dell'acciaio, e l'invenzione di una reticella rovesciata per incandescenza a gas.
La famiglia M. nota anche per avere sviluppato prima della guerra un'intensa attività economica nel Marocco. Fra il 1908 e il 1909 ottenne in questo paese grandi concessioni terriere e minerarie, per il cui sfruttamento fondò ad Amburgo la Marokko-Mannesmann-Compagnie. Ma l'opera di penetrazione, osteggiata dalla Francia, fu dopo la guerra completamente liquidata. Altre attività la famiglia M. ha esercitato in Bulgaria e in Cecoslovacchia.