MANSFELD, Peter Ernst II, conte di
Generale austriaco, nato a Lussemburgo nel 1580, morto presso Sarajevo il 29 novembre 1626. Figlio naturale di Pietro Ernesto di M. (v. Mansfeld), già nella prima gioventù aveva combattuto nei Paesi Bassi e nell'Ungheria per gli Asburgo; e in compenso fu legittimato dall'imperatore Rodolfo II. Ma, siccome, nonostante le promesse, non gli furono dati i possessi olandesi di suo padre, egli passò nel campo contrario agli Asburgo e abbracciò la causa dei riformati. M. era uno dei principi condottieri, allora frequenti fra i cadetti dei dinasti tedeschi, che cercavano di crearsi un principato proprio, accettando di servire là dove si offrivano loro le migliori prospettive. Dopo aver condotto truppe al duca Carlo Emanuele di Savoia contro la Spagna, entrò nel 1618 in Boemia per prestarvi aiuto ai ribelli contro l'Austria; ma non concluse nulla e diede invece prova di slealtà, concludendo per conto suo una tregua con gl'Imperiali nel 1620, poco prima della battaglia decisiva della Montagna Bianca. Si ritirò prima nel Palatinato Superiore e poi nel Palatinato Renano, dove liberò la città di Frankenthal assediata dagli Spagnoli. Nel 1622 iniziò la guerra contro Tilly nel Palatinato elettorale e lo vinse il 27 aprile nella battaglia di Mingolsheim, presso Wiesloch, ma senza poterne impedire l'avanzata. Dopo alcune marce inconclusive entrò nel 1623 al servizio olandese; anche qui però l'opera del suo esercito consistette solo nel saccheggio compiuto nella Frisia Orientale. Dopo aver licenziato le sue truppe non pagate ed essere stato in Inghilterra e in Francia, egli raccolse di nuovo un esercito nel 1625 con scarsi sussidi ottenuti dagl'Inglesi, per sostenere il re di Danimarca. Mentre i Danesi si erano spinti nella vallata del Weser, M. attaccò l'arcivescovo di Magdeburgo e cercò di assicurarsi del passaggio sull'Elba. Negli attacchi fatti da lui sul ponte sull'Elba, presso Dessau, egli fu completamente disfatto dal Wallenstein il 25 aprile 1626. Per riunirsi col principe di Transilvania e per invadere i territorî imperiali, entrò nel luglio, con alcuni rinforzi avuti, nella Slesia, ma fu inseguito dal Wallenstein e respinto verso l'Ungheria. Mentre il principe di Transilvania concludeva una pace separata, M. abbandonò le sue truppe e si volse verso Venezia per guadagnare questa repubblica alla coalizione antiasburgica. Durante questo viaggio morì, in seguito a uno sbocco di sangue.
Bibl.: F. Stieve, E. v. M., in Sitzungsberichte d. bayer. Ak. d. Wissensch, II, 1890; J. Massarette, La vie martiale et fastueuse de P.-E. de M., voll. 2, Parigi 1931.