mansione
Insieme ordinato, più o meno flessibile, di compiti assegnati a un lavoratore. Nelle burocrazie pubbliche e nei mercati del lavoro molto rigidi e sindacalizzati, le m. sono definite senza flessibilità in un mansionario. Il compito è definito come un insieme di operazioni elementari necessariamente collegate, per ragioni di natura tecnica o psicologica.
In relazione al numero e al tipo di compiti che una m. include essa ha un differente grado di varietà, autonomia, contribuzione (o identità) e feedback.
La varietà definisce la divisione orizzontale del lavoro e deriva dalla quantità e dalla diversità dei compiti assegnati. Quanto più elevata è la varietà della m., tanto maggiori sono il tempo-ciclo richiesto per il suo svolgimento e la possibilità di utilizzare una più alta capacità, nonché di moltiplicare le occasioni di apprendimento.
L’autonomia della m. esprime la divisione verticale del lavoro e si collega a due parametri: la discrezionalità tecnica, cioè la possibilità di scegliere gli strumenti tecnici da usare nello svolgimento delle proprie m.; la discrezionalità decisionale, relativa alla possibilità di decidere come impiegare le risorse disponibili e come programmare il lavoro.
La contribuzione (o identità) si riferisce al fatto che la m. permette al lavoratore di identificare chiaramente il contributo che la sua attività porta al risultato finale. Più visibile è il contributo, più la persona percepisce come significativo il suo operato, che diventa, in tal modo, anche di facile osservazione (o controllo).
Il feedback è l’insieme delle informazioni di ritorno, di cui il lavoratore può disporre, sull’efficacia e sui risultati dell’attività svolta.
Ci sono altri due fattori che il progettista delle m. deve considerare: la varianza e la specificità delle conoscenze. La varianza delle m. corrisponde all’insieme delle eccezioni, degli eventi imprevisti e delle incertezze che caratterizzano il processo di lavoro e che determinano una deviazione rispetto allo standard di riferimento, con effetti non trascurabili sul risultato finale, e che possono essere risolti solo ricorrendo all’intervento umano. Quanto più sono numerose le varianze dei singoli compiti, tanto più efficace ed efficiente è l’attribuzione all’operatore dell’autonomia (nella doppia accezione tecnica e decisionale), per poter intervenire e correggere i fenomeni imprevisti. Infine, a parità di altre condizioni, un lavoratore può risultare critico, se non addirittura insostituibile, in funzione della specificità delle conoscenze necessarie per svolgere in modo efficace ed efficiente un compito rispetto a un altro. Quanto più specifiche sono le competenze (➔ competenza) per svolgere due o più compiti, tanto più intense sono le interdipendenze informative e tanto più conveniente è riunire tali compiti all’interno di una medesima mansione.