termiti, mantidi e blatte
Chi mangia il legno, chi i detriti e chi fa a fette altri insetti
Gli Isotteri, i Mantoidei e i Blattoidei sono tre ordini di Insetti a metamorfosi incompleta che hanno una storia evolutiva in comune tra loro e con altri ordini (Ortotteri, Fasmoidei e Dermatteri). Gli Isotteri comprendono le termiti, divoratrici di legno e famose per le loro società complesse, analoghe a quelle delle formiche. I Mantoidei sono ben noti per la struttura delle zampe anteriori a falce. I Blattoidei, prevalentemente detritivori, comprendono i famosi scarafaggi, ormai cosmopoliti, che vivono clandestinamente nelle nostre case e sulle navi
Termiti, mantidi, blatte, grilli, insetti stecco e forbicine sembrano animali molto diversi tra loro. Le differenze sono notevoli perché questi Insetti hanno stili di vita e adattamenti assai particolari. Tuttavia, essi derivano tutti da un antenato comune vissuto più di 300 milioni di anni fa, e appartengono all’antica linea evolutiva dei Polineotteri, caratterizzata da importanti tratti anatomici. Questi riguardano l’apparato boccale (sempre masticatore), la struttura alare (numerose piccole venature), le appendici posteriori (sempre evidenti) e il modello di sviluppo (metamorfosi incompleta). Dall’uovo non nasce una vera e propria larva ma uno stadio giovanile molto simile ai genitori, solo più piccolo e senza ali, che viene chiamato neanide.
Diversamente da quanto avviene nelle larve degli Insetti a metamorfosi completa (più evoluti), la neanide ha un’alimentazione simile a quella dell’adulto e vive nello stesso ambiente.
All’interno dei Polineotteri, è possibile individuare un gruppo di tre ordini che, secondo la maggioranza degli studiosi, vengono considerati parte di una stessa linea evolutiva (Dictyoptera), soprattutto in base alla distanza genetica misurata con metodi di ricerca biomolecolare. Si tratta di Isotteri (termiti), Mantoidei (mantidi religiose) e Blattoidei (blatte, dette anche scarafaggi).
Attualmente, la grande maggioranza di questi Insetti vive nel Sud del mondo, soprattutto negli ecosistemi tropicali come le foreste, le savane e le boscaglie. Tuttavia, un certo numero di generi e di specie si trova anche negli ambienti mediterranei e nelle foreste temperate di latifoglie dell’emisfero settentrionale.
Molti conoscono le termiti e i danni che fanno agli edifici di legno, ma pochi le hanno veramente viste in azione. Infatti, questi piccoli insetti sociali trascorrono la loro vita all’interno del legno morto o nel terreno, senza mai uscire allo scoperto. Molte specie hanno occhi ridotti o assenti proprio a causa di questa vita nascosta. Per vederle, il modo più semplice è tagliare un tronco marcescente portando alla luce il termitaio. L’unico momento in cui si vedono tante termiti allo scoperto è quando i maschi e le femmine, entrambi alati e con occhi sviluppati, compiono il volo nuziale. In quel momento milioni di esse diventano preda di moltissimi animali, tra cui l’uomo che in molte parti del mondo se ne ciba.
Subito dopo l’accoppiamento, il maschio e la femmina perdono le ali e si insediano in una piccola cavità che diventerà il termitaio. Saranno loro il re e la regina, padre e madre di tutti i membri della società. I reali si accoppiano di continuo e producono milioni di figli privi di ali, destinati a diventare operai o soldati. L’addome della femmina spesso si ingrandisce a dismisura e diventa una fabbrica di uova. Nelle savane africane esistono termiti che costruiscono nidi di fango a forma di colonna, alti diversi metri; invece, nelle foreste tropicali, altre specie costruiscono nidi a forma di fungo, posti alla base degli alberi, oppure di forma sferica, attaccati alle liane. Oltre che di lignina, la quale viene digerita grazie alla simbiosi con numerosi Protozoi Flagellati, le termiti possono nutrirsi anche di funghi che coltivano in speciali camere sotterranee.
Le ali anteriori (tegmine) dei Mantoidei sono più rigide rispetto a quelle posteriori, di cui costituiscono una protezione. Queste ultime sono membranose e sottili ma adatte solo a compiere brevi voli. Infatti, i Mantoidei, come la maggior parte dei Polineotteri, non sono grandi volatori e si muovono principalmente camminando. In molte specie, le ali e altre parti del corpo sono vivacemente colorate per sorprendere il predatore e disorientarlo. In altri casi, l’insetto assomiglia perfettamente ai petali di certi fiori su cui vive immobile in attesa della preda. Le mantidi sono feroci predatori, capaci di attendere per lungo tempo il passaggio di una preda nel punto in cui si sono poste in agguato. La posizione di preghiera che sembra che assumano con gli arti posteriori piegati e leggermente sollevati in alto in realtà è una posizione di allerta con la quale le mantidi si mantengono pronte ad afferrare la preda. La forma di queste zampe, dette raptatorie, è assai particolare e ricorda una falce fornita di numerosi denti affilatissimi. Le prede delle mantidi sono soprattutto altri Insetti e Aracnidi, che vengono afferrati saldamente e lentamente mangiati, mentre sono ancora vivi.
La voracità delle mantidi è tale che i maschi debbono stare molto attenti alla fine dell’accoppiamento, quando la femmina comincia a sentire un certo appetito. Infatti, le femmine sono più grosse di loro e particolarmente affamate per il fatto che devono produrre le uova a spese del proprio corpo. Come nei ragni, anche nelle mantidi è frequente l’uccisione del maschio prima che questo si dilegui. Per garantirsi il pasto e quindi la sopravvivenza della propria prole, molte femmine incominciano a mangiare il maschio durante l’accoppiamento, quando è ancora intento a fecondarle. Successivamente la femmina pensa alla deposizione delle uova. Questa avviene in mezzo a una sostanza organica che si solidifica all’aria formando una ooteca, la cui funzione è quella di proteggere le uova e i giovani dagli agenti atmosferici, in particolare dalla disidratazione.
La bellezza e l’eleganza di molti Mantoidei (1.800 specie, prevalentemente tropicali) ha dato luogo a un commercio internazionale che interessa migliaia di persone. Esistono associazioni e siti web formati da amatori di questi animali, che si dilettano ad allevarli e a osservarli nei terrari.
Uno dei comportamenti più affascinanti è l’esibizione aggressiva durante la quale questi Insetti allargano le zampe posteriori mostrando i denti dei femori, sollevano il corpo in posizione quasi verticale e aprono le ali per sembrare più grandi.
Quando si parla di blatte, in molti pensano alle specie clandestine che vivono nelle cantine e nelle reti fognarie. Molti fanno una grande confusione tra i Blattoidei e i Coleotteri, utilizzando il termine scarafaggi sia per le blatte sia per gli scarabei, i carabi e le cerambici. In realtà si tratta di due mondi completamente diversi: i Coleotteri sono Insetti molto più evoluti, a metamorfosi completa, inoltre non possiedono antenne così lunghe e formate da un numero così elevato di piccolissimi segmenti.
I Blattoidei più comuni nelle nostre abitazioni sono la blatta americana (Periplaneta americana), caratterizzata dalle ali che ricoprono interamente l’addome sia nel maschio sia nella femmina; la blatta orientale (Blatta orientalis), in cui il maschio ha le ali più corte dell’addome e la femmina ne è priva; la blattella (Blattella germanica), piccola, allungata e gialla.
A parte queste poche specie cosmopolite e infestanti, l’ordine dei Blattoidei comprende almeno 3.500 specie, tutte onnivore o detritivore, diffuse soprattutto nelle foreste tropicali. Molte blatte africane, asiatiche e sudamericane sono bellissime, vivacemente colorate o dai riflessi metallici. Come per le mantidi, anche per le blatte esistono migliaia di appassionati pronti a spendere grandi cifre per acquistare specie esotiche e allestire allevamenti domestici.
Può apparire sorprendente, ma le blatte giganti dell’America Meridionale e tante altre vengono tenute come animali da compagnia, grazie al grado di confidenza che acquisiscono con l’uomo!