CABANYES, Manuel de
Nato a Villanueva y Geltrú il 27 gennaio 1808, morto il 16 agosto 1833. Laureatosi in legge nel 1831, l'anno dopo fu nominato abogado des los reales Consejos. Agli studî letterarî s'era consacrato con ardore. Nel 1831 aveva tradotto l'epistola di Giovanni Grisostomo a Eutropio, la Mirra dell'Alfieri (Producciones escogidas de D. M. de C., Barcellona 1858, pp. 147-86) e forse anche il Belfagor del Machiavelli (in Diario de Barcelona, 17-18 marzo 1839; Boletín de la Biblioteca-Museo Balaguer, febbraio e marzo 1890); aveva ideato una Storia della filosofia di cui restano frammenti; nel 1832, insieme con J. Roca y Cornet, aveva pubblicato una libera versione delle Notti del Tasso del Compagnoni e, nell'anno della sua morte, senza nome d'autore, aveva fatto noti i Preludios de mi lira, breve raccolta di versi che, sdegnosi della rima tradizionale, costituiscono per la virile austerità del sentimento e per le forme talora violente di costruzioni sintattiche, una nota nuova e originale. Orazio innanzi tutto, Fray Louis de León, il Byron e l'Alfieri sono i modelli del C. Alla strofe di Francisco de la Torre e all'asclepiadeo del Moratín lievemente modificato, il C. infuse il calore di un'intima passione, raggiungendo nei canti del suo lagrimato amore una contenuta e musicale purezza di espressioni e di accenti.
Ediz.: The Poems of Manuel de Cabanyes (con introduzione, note e bibliografia a cura di E. Allison Peers), Manchester, 1923.