BOCAGE, Manuel Maria Barbosa du
Notissimo poeta portoghese nato in Setubal nel 1765; ricevuta un'educazione del tutto umanistica, entrò nel 1779 in un reggimento di fanteria passando poi (1781) a Lisbona ove frequentò l'Academia Real de Marinha. Nominato nel 1786 guardiamarina, partì per le Indie, ma passato a Damão (1789) e non resistendo al tedio di quella guarnigione, fuggì in Cina; riparato poi a Macao, rientrò in Portogallo nel 1790, ove riprese la sua vita brillante e dissipata, improvvisando versi d'occasione e satire. Fondata in Lisbona in quello stesso anno la Nova Arcadia o Academia de Bellas Letras, Bocage vi prese parte col nome di Elmano Sadino. Incline alle correnti rivoluzionarie francesi, per quanto in primo tempo deplorasse À tragica morte da Rainha de França Maria Antonietta, per conciliarsi la benevolenza del governo, non dissimulò a lungo la sua simpatia per la rivoluzione francese, ed il poema A Pavorosa illusão da Eternidade, e il son. Por occasião dos favoraveis successos obtidos na Italia pelas tropas francezas sob o commando de Bonaparte em 1797, contribuirono segnatamente a condurlo nelle prigioni del Limoeiro (1797), da cui passò dopo pochi mesi in quelle dell'inquisizione; inviato al convento di S. Bento e poi in quello "das Necessidades", per raffermare e completare le sue conoscenze religiose, ne fu definitivamente liberato nel 1798 per intromissione del ministro Seabra da Silva. Tormentato da ristrettezze, tradusse dal francese opere di botanica (di Delille, Castel, ecc.) per un contratto col naturalista Velloso; del 1801 è la sua contesa con J.A. de Macedo. Dopo una lunga malattia morì nel 1805 in povertà estrema. La sua ampia produzione comprende forme diverse di poesia: sonetti, odi, canzoni, elegie, epistole, anacreontiche, apologhi, su materia varia come la sua vita. Dotato di sensibilità profonda e ricchissima, Bocage, di cui è notevole il costante culto tributato a Camões (cfr. il son. Camões! grande Camões! quaõ semeihante) seppe far trasparire alcuni elementi sinceri e personali pur nella convenzionale decorazione arcadica e fra gli attributi e le forme allegoriche del classicismo, cui si ispirava la poesia del tempo; abbandonandosi, sovente con troppa facilità, alla sua libera e ricca vena, talora creò forme vive e commosse, quali nel son. Meu ser evaporei na lida insana in cui raccontò la delusione della sua vita, e la composta rassegnazione in cui ormai si acquietava. Creatore anche di argute favole e idillî squisiti (di Ero e Leandro, di Ignez de Castro) lasciò non poche poesie religiose, che documentano la persistenza in lui del sentimento religioso, nonostante qualche condiscendenza al razionalismo. Fra le satire, notevoli sono quelle contro Macedo ed altri poeti rivali, ed alcune contro i religiosi, in cui inconsciamente riprende la tradizione di Gil Vicente.
Si provò nel genere drammatico con Ericia ou a Vestale, dramma diretto contro il fanatismo religioso e i voti monastici, ma senza successo, ché ne fu proibita la stampa, mentre furono bene accolti alcuni dialoghi tra personaggi allegorici, e intitolati Elogios dramaticos (1801).
Bibl.: Obras, ed. Th. Braga, voll. 8, Oporto 1875-76, e Obras poeticas de Bocage, Lisbona 1910; Poesias ineditas, ed. V. Rodrigues de Almeida, Lisbona 1896; A. M. Baptista, Bocage e os contemporaneos, Lisbona 1897; T. Braga, Bocage, sua vida e epoca litteraria, 2ª ed., Oporto 1902; Olavo Bilac, Bocage, Oporto 1917.