PUIG, Manuel
Narratore e saggista argentino, nato a General Villegas il 28 dicembre 1932, morto a Cuernavaca (Messico) il 15 luglio 1990. Trascorsa l'adolescenza in Argentina e iniziati gli studi universitari a Buenos Aires, nel 1955 vinse una borsa di studio che gli permise di seguire i corsi di regia del Centro sperimentale di cinematografia a Roma.
Nel suo primo romanzo, La traición de Rita Hayworth (1968; trad. it., 1972) − che gli valse una certa fama anche all'estero − P. trasferisce la propria esperienza e la passione per il mondo del cinema che si alimenta con il linguaggio e con i miti di Hollywood assimilati nei cinema di provincia del paese natale. Più riuscita risulta la manipolazione del linguaggio in Boquitas pintadas (1969; trad. it., Una frase, un rigo appena, 1973), tranche de vie dell'ambiente dell'adolescenza ottenuta attraverso espedienti letterari e documentali, quali la riproduzione di frammenti di lettere, atti amministrativi, ritagli di giornale; e con la programmatica, compiaciuta rivalutazione del kitsch che, inaugurata con il primo romanzo, sarà una caratteristica dominante di tutta la sua opera. Dopo The Buenos Aires affair: novela policial (1973; trad. it., Fattaccio a Buenos Aires, 1973), in cui ai modelli già utilizzati si aggiunge la forma del racconto poliziesco, P. condensa le tematiche precedenti in El beso de la mujer araña (1976; trad. it., 1978). L'incontro di un militante politico e di un omosessuale, che scontano la loro pena nella stessa cella, serve di spunto all'autore per elaborare un romanzo fondato da una parte sulla problematica esistenziale e dall'altra sulla condizione politica contingente che rinvia comunque alla prima. Il romanzo ha conosciuto un grande successo in tutto il mondo anche per una riuscita trasposizione cinematografica (1985, regista H. Babenco) e, più di recente (1991), per l'omonimo musical, su libretto di P. stesso. Nel 1979 pubblica Pubis angelical (trad. it., 1980), dove la donna-oggetto diviene lo strumento per criticare la società maschilista. Gli espedienti anteriori (il feuilleton, il poliziesco, il cinema, ecc.) sono relegati sullo sfondo, mentre domina un'azione costruita su diversi piani temporali connessi con le storie intrecciate di tre donne. Maldición eterna a quien lea estas páginas (1982; trad. it., Queste pagine maledette, 1983) è ambientato a New York; e con l'introduzione del personaggio argentino l'autore affronta la tematica dell'esilio, con un'attenzione particolare rivolta all'impossibilità quotidiana dell'affetto e della fiducia. In Sangre de amor correspondido (1982; trad. it., 1986), un romanzo psicologico, P. manipola abilmente il linguaggio del subconscio e, a partire dal flusso di coscienza del protagonista, rappresenta una campionatura di esseri umani vittime della società capitalista. Le voci narranti si articolano attraverso livelli narrativi solo apparentemente diversi, sicché il narratore finisce col fondersi con l'eroe della storia. L'azione si svolge in Brasile, dove il protagonista ritorna con la memoria agli amori dell'adolescenza.
P., il cui ultimo romanzo è Cae la noche tropical (1988; trad. it., 1989), è anche autore di opere teatrali (tra cui Bajo un manto de estrellas, 1982; e Misterio del ramo de rosas, 1986) e di alcune sceneggiature cinematografiche, non tutte realizzate (da ricordare almeno La cara del villano e Recuerdo de Tijuana, ambedue del 1978); in traduzione italiana, alcune di esse sono state pubblicate in Stelle del firmamento e altre commedie, 1988; e in I sette peccati tropicali, 1990.
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