VÁZQUEZ MONTALBÁN, Manuel
Scrittore spagnolo, nato a Barcellona il 27 luglio 1939. Laureato in lettere, per la sua attiva partecipazione alle lotte universitarie contro la dittatura franchista fu messo in carcere. È stato membro del Comitato centrale del Partido socialista unificado de Cataluña. Esordì molto giovane come giornalista e saggista (Informe sobre la información, 1963; Manifesto subnormal, 1970, trad. it., 1980), pubblicando anche sulla rivista Triunfo, sotto lo pseudonimo Sixto Cámara, una serie di articoli anticonformisti e pungenti, sempre tinti di umorismo (poi raccolti nel volume Crónica sentimental de España, 1971). Benché con minore fortuna, si è cimentato anche nella poesia: Una educación sentimental (1967), Movimiento sin éxito (1969), A la sombra de las muchachas en flor (1973), Praga (1982), produzione poetica raccolta in Memoria y deseo (1986). La sua narrativa nasce all'insegna dello sperimentalismo (Recordando a Dardé, 1969; Happy end, 1974), ponendosi volutamente contro i parametri del realismo, e raggiunge la maturità nei romanzi che costituiscono il cosiddetto ''ciclo Carvalho'' (dal nome del protagonista, il detective Pepe Carvalho).
Di questo ciclo citiamo: Yo maté a Kennedy (1972), Tatuaje (1974), La soledad del manager (1977; trad. it., 1993), Los mares del sur (1979; trad. it., Un delitto per Pepe Carvalho, 1982, e I mari del Sud, 1994; premio Planeta 1979 e Grand Prix de la littérature policière, 1981), Asesinato en el Comité central (1981; trad. it., 1984), Los pájaros de Bangkok (1983; trad. it., 1990), La rosa de Alejandría (1984; trad. it., 1995), El balneario (1986), El delantero centro fué asesinado al atardecer (1988; trad. it., 1991), Histórias de política ficción (1989), Asesinato en Prado del Rey y otras historias sórdidas (1989), El labirinto griego (1991; trad. it., 1992). Benché sia evidente l'influenza della narrativa nordamericana, la scrittura di V.M. attinge a ben precisi modelli della tradizione ispanica, Baroja in primo luogo. Infatti, la forza dei suoi romanzi risiede non solo nell'intrigo o nella trama narrativa ma anche, o forse soprattutto, nella vivacità, la plasticità e il realismo con cui V.M. riesce a ritrarre gli ambienti sociali (mettendo in campo anche le sue doti maturate nell'attività di giornalista): libero da schematismi ideologici, nonostante la sua militanza politica, V.M. offre nelle sue pagine un attendibile affresco della società spagnola contemporanea. Altri suoi romanzi sono El pianista (1985; trad. it., 19902), Los alegres muchachos de Atzavara (1987), Cuarteto (1988). I suoi racconti sono stati raccolti nel volume Pigmalión y otros relatos (1987).
Scrittore versatile e lavoratore infaticabile, si è cimentato sui più svariati argomenti. Citiamo, tra tanti altri, i seguenti volumi: El libro gris de la televisión española (1983); Cien años de canción y music hall (1974); L'art de menjar a Catalunya (1977); Cómo liquidar el franquismo en 16 meses y un día (1977); Mis alumuerzos con gente inquietante (1984); Las recetas de Carvalho (1989; trad. it., 1994); Panfleto. Desde el planeta de los simios (1995; trad. it., 1995).
Bibl.: M. Blanco Chivite, Manuel Vázquez Montalbán & Pepe Carvalho, Madrid 1992.