MANUELE I-III imperatori di Trebisonda
Appartengono tutti e tre alla famiglia dei, Comneni, la quale sotto il titolo di "Grandi Comneni" regnò a Trebisonda dal 1204 al 1461 con ventun sovrani. I Grandi Comneni discendono direttamente da Andronico I (v.) attraverso il figlio di lui Manuele Angelo, l'unico scampato, insieme con i due figli Alessio e David, alla strage che distrusse la casa paterna; egli nel 1204 trovò rifugio in Georgia presso Thamar, sua zia paterna. Suo figlio Alessio, caduta Costantinopoli in mano dei Latini (1204), eresse a Trebisonda, antico ducato bizantino di frontiera, una piccola signoria indipendente, di cui si hanno scarse notizie, data la sua nessuna importanza politica e la remota situazione del minuscolo impero a sud-est del Mar Nero.
Manuele I (1238-1263), detto il guerriero (ὁ στρατηγικός) non ostante la sua valentia non riuscì a svincolare il suo dominio dal vassallaggio verso gl'invasori che occuparono gradatamente tutta l'Anatolia, i Selgiuchidi prima, i Mongoli di Mangū khān poi. Egli edificò a Trebisonda la bella chiesa, ora moschea, di Santa Sofia. Manuele II (1332) regnò solo pochi mesi. Manuele III (1390-1417) si trovava a capo del piccolo stato quando Tamerlano entrato a due riprese nell'Anatolia espugnò Sīwās (1401) e sconfisse e catturò Bāyazīd presso Angora (1402). Il Mongolo, entrato in Anatolia come patrocinatore dei piccoli principati selgiuchidi contro la conquista ottomana, conservò a Manuele, previo atto di sottomissione, il suo piccolo stato.